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Santa Teresa di Riva
mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Sparagonà – Usclo Pace 4 – 3

Santa Teresa di Riva – Con un finale pirotecnico lo Sparagonà si impone sull’Usclo Pace. Sotto un diluvio universale i biancoverdi galleggiano e rimontano il doppio svantaggio e poi Settimo firma il successo . E dire che i messinesi pur in superiorità numerica per gran parte della gara (iniziata in ritardo per l’assenza dell’arbitro titolare), stante l’esplusione di mister Famulari, nelle vesti di portiere, per l’indisponibilità di De Clò, non riescono a frenare la voglia di vittoria dei padroni di casa. La squadra del presidente Scarcella ha un’iniziale predominio dove spicca Alex Smiroldo, autore del primo gol, sull’imbeccata di Crisafulli. Il destro dell’attaccante santateresino è vincente. Uno volta in vantaggio lo Sparagonà si imbriglia. Longo e Boni confezionano prima il pareggio e poi il sorpasso. In mezzo l’espulsione del portiere Famulari, travolge Longo lanciato a rete. I santateresini sono costretti a rimodulare l’assetto tattico: Santoro lascia spazio al centrocapista Leo, chiamato a difendere la porta. La giornata sembra di quelle storte, quando Crisafulli, dagli undici metri manda sulla traversa la sfera (terzo errore stagionale). Penalty concesso per atterramento di Onofrio Crisafulli. Nella ripresa lo Sparagonà si rimette in pista. Sparacino (subentrato a Andrea Casablanca) dimezza lo svantaggio sulla punizione di Enrico Casablanca, sorprendendo la difesa, sul secondo palo. Il pareggio è targato Settimo sul suggerimento di Alex Simorldo. L’Usco Pace si affida ai contropiedi. Crisafulli scalda le mani di Maggio con una punizione dalla trequarti. Dall’altra parte Leo respinge in angolo un calcio piazzato di Boni. Il terreno di gioco ormai è un acquatrino. Le squadre si “sfidano” sotto una pioggia incessante. All’ 84′ Settimo sgambetta in area Currò. L’arbitro Gemelli concede giustamente il rigore. La frittata sembra fatta. Finirebbe qui. Invece, il numero diciotto peloritano imita Crisafulli, spedendo sopra la traversa. Così torna d’attualità la regola più antica del calcio: ad un gol fallito arriva quello subito. Settimo vola in contropiede, siglando il definitivo 4 – 3. Non ci sono più emozioni.

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