SANTA TERESA DI RIVA – Le vere priorità di Santa Teresa di Riva sono la salvaguardia del water front e una rete fognaria capillare ed efficiente. Altro che svincolo autostradale. E’ bastata la mareggiata di domenica per far riflettere cittadini e addetti ai lavori sulla necessità non più procrastinabile di difendere il lungomare dai marosi, visto che ormai di spiaggia ne è rimasta bel poca e pasta poco alle ondate per arrivare sul lungomare e minacciare le abitazioni e le attività produttive poste sulla litoranea. Ieri a Santa Teresa di Riva, ma anche a Sant’Alessio, Furci e Roccalumera, sono scattati i lavori per rimuovere la sabbia che i marosi portano sulla sede stradale del lungomare causando serio pericolo per la circolazione. Sono interventi che si ripetono con troppa frequenza e che costano tanti soldi al contribuente.
A Sant’Alessio si è in dirittura d’arrivo perché, e come abbiamo già riferito, è stato appaltato il completamento della barriera soffolta che proteggerà l’abitato dal torrente Agrò fino al Capo.
Ma a Santa Teresa di Riva si è lontani dal realizzare le opere di protezione.
Solo annunci. L’ultimo ci informa che il nuovo progetto da10 milioni sarà pronto a dicembre. Il precedente costato nel 2009 ben 45 mila euro, è stato giudicato “faraonico” per l’investimento da 32 milioni, ed è stato … buttato a mare. Niente più barriera, ora per combattere lo scirocco basteranno i “pennelli”.
I soliti annunci in chiave elettorale (a maggio ci saranno le elezioni europee e già qualcuno sogna l’europarlamento).