L’impianto di Pagliara
Prende forma la proposta del Comune di Pagliara: non si tratta di un impianto di pretrattamento e stabilizzazione dell’indifferenziato, ma di un moderno impianto di biodigestione per l’umido da raccolta differenziata: lo ha precisato il sindaco di Pagliara Domenico Prestipino in una tv locale. Ancora però non c’è un supporto scritto: manca il trasferimento sulle richieste ufficiali alla Regione e i progetti appaiono ancora vaghi ed omnicomprensivi. Comunque un impianto di biodigestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, essenziale per un’economica e razionale gestione della FORSU, è quanto serve al comprensorio per far diventare risorsa quello che ora è un grosso problema. Esso produrrebbe energia elettrica e compost di alta qualità, utilizzabile in agricoltura, e solo pochissimi scarti inerti, che potrebbero anche essere riciclati, senza andare in discarica. Una scelta di questo tipo si inserisce in un corretto trattamento dei RSU, a patto che non ci vada nemmeno un chilo di indifferenziato perché in questo caso tutto il compostato dovrebbe andare in discarica, non potendosi usare per legge in agricoltura. Certamente la scelta del sito va fatta coinvolgendo il bacino di utenza, più ampio necessariamente degli undici Comuni, informando con dati scientifici, analizzando varie opzioni, per operare, insieme, la scelta migliore. Molto diversa sarebbe la nostra valutazione se si trattasse di un impianto di pretrattamento, biostabilizzazione e biodigestione dell’indifferenziato: sarebbe una scelta sciagurata, così come quella della riattivazione della discarica di S. Teresa di Riva. Puntare su indifferenziato e discariche è anacronistico, senza futuro e non produce risparmi: in discarica, in un corretto ciclo dei rifiuti, ci va poca roba (nei paesi della vecchia Europa meno del 10%).
La polemica
Nonostante questo chiarimento, ancora persistono aspre polemiche sulla stampa e contrapposizioni spesso basate su pregiudizi. Ma siano benvenute queste polemiche se servono a far parlare un po’ tutti, nel merito, della gestione dei rifiuti. Il Comitato Jonico Beni Comuni ritiene che l’unica mossa vincente è, dopo una corretta e coinvolgente informazione, far partire la raccolta differenziata porta a porta spinta, comprensiva dell’umido. Il coinvolgimento della popolazione deve avvenire in tutte le fasi, confronto, individuazione delle soluzioni, realizzazione e gestione ordinaria. Si deve sempre partire da quelle informazioni in base alle quali il confronto deve incentrarsi nel merito delle questioni.
Le scelte fondamentali
Nell’esprimere apprezzamento per la scelta della raccolta porta a porta spinta (ma ancora si è vaghi sull’umido!) assunta da tutti indistintamente, ricordiamo che se non si differenzia l’umido (che rappresenta circa il 30/35%) non si potrà mai raggiungere il 65%: si lavorerà solo per arricchire i padroni delle discariche. Metalli, vetro, carta e cartone, plastica, se differenziati in casa, saranno ben pagati dai specifici consorzi, perché di alta qualità. L’umido produrrà altro reddito. La spesa sarà costituita solo dalla raccolta, dal trasporto e dal conferimento in discarica dell’indifferenziato, per il quale si dovranno attivare tutti gli accorgimenti di riduzione a residuo di quanto va in discarica, attraverso opportuni trattamenti per il riuso ed adeguate politiche di minimizzazione, pensando a premialità e disincentivi. Auspichiamo un indispensabile coordinamento dei vari ARO, per un’ottimale gestione e per un’omogeneità di soluzioni adottate ed un impegno unitario per un’impiantistica adeguata in ogni zona dell’ATO: è assurdo ed antieconomico portare tutto a Catania (nella migliore delle ipotesi!)
Diamoci da fare …per l’ambiente e … per le nostre tasche
Noi ci battiamo per una virtuosa gestione del ciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di riduzione, riutilizzo e riciclo, con tendenza rifiuti zero. Non ci piacciono le polemiche di parte, non ci schieriamo a favore o contro persone, maggioranze o minoranze, Istituzioni …. Crediamo che oggi è l’ora delle scelte. Invitiamo tutti a ragionare organicamente, progettando non tanto l’oggi, ma il futuro, che è già domani. Finalmente vediamo apprezzato il ruolo del Comitato Jonico Beni Comuni di corretta informazione per “scelte ragionate”, si comincia a parlare di organismi di partecipazione democratica alle scelte e di controllo dal basso dalla gestione. Ribadiamo che per fare ottime scelte bisogna partire da dati di fatto scientifici, per la salvaguardia dell’ambiente che, abbiamo constatato, va di pari passo con l’economicità di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. Facciamo un invito specifico e pressante alle amministrazioni a dare corso all’impegno preso in trasmissione di dar vita ad un tavolo tecnico partecipato coi cittadini, per trovare le migliori soluzioni. Noi saremo a disposizione e … vigili perché si seguano i buoni esempi.