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Rocciatori della protezione civile dell’Associazione CNSAS di Palermo a Castelmola e Mongiuffi Melia

Domani 13 settembre 2013 un gruppo di rocciatori volontari della protezione civile regionale effettueranno un primo sopralluogo finalizzato alla programmazione di un calendario di successive ispezioni sui costoni rocciosi recentemente interessati da dissesti nei comuni ionici di Castelmola e Mongiuffi Melia.

Le ispezioni in parete serviranno a valutare meglio le condizioni dei costoni, verificare l’eventuale presenza di altri massi instabili e determinare il tipo di intervento da eseguirsi e la quantificazione delle somme necessarie.

Ricordiamo che il crollo a Castelmola si è verificato il 29 agosto scorso dal costone roccioso sottostante il centro abitato ed ha interessato alcune abitazioni situate in contrada Cuculunazzo-Sotto Porta e la S.P.10. Nella stessa giornata, funzionari del DRPC hanno effettuato un sopralluogo congiunto con tecnici e amministratori del comune Jonico convenendo sulla necessità di emettere un ordinanza momentanea di sgombero per 2 abitazioni in attesa di effettuare l’ispezione della parete rocciosa.

Nel comune di Mongiuffi Melia, la caduta di alcuni massi dall’esteso costone roccioso che costeggia il tratto di S.P. 11 alcune decine di metri prima dell’imbocco della caratteristica galleria Postoleone, è avvenuta nella mattina del 1 settembre. I massi caduti sulla S.P. 11 hanno colpito la parte anteriore di un’autovettura in transito, per fortuna senza danni alle persone.

Il giorno stesso funzionari dell’Ente proprietario della strada sono intervenuti sui luoghi provvedendo a transennare tutta la carreggiata ed emettendo apposita ordinanza di interdizione al traffico veicolare e pedonale.

Il 9 settembre è stato effettuato un sopralluogo congiunto, con la presenza dell’assessore regionale alle infrastrutture Bartolotta, degli amministratori dei Comuni di Letojanni, Gallodoro, Mongiuffi Melia e Roccafiorita, di funzionari e tecnici della Provincia Regionale, del Genio Civile di Messina, e di funzionari del Dipartimento regionale di protezione civile.

Dall’esame visivo non è stato possibile individuare la nicchia di distacco, per cui si è convenuto, prima dei necessari interventi atti a garantire la riapertura dell’importante via di accesso per i Comuni della valle del Chiodaro, di effettuare un’ispezione dei luoghi per individuare l’eventuale presenza di altri massi instabili.

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