SANTA TERESA DI RIVA – Due dipendenti del comune di Santa Teresa di Riva hanno fatto ricorso al giudice del lavoro sostenendo di avere avuto assegnate mansioni inferiori alla qualifica professionale posseduta, svolte dopo essere state assegnate, il 10 giugno 2010, con trasferimento interno, al polo catastale. L’udienza è stata fissata per il 23 ottobre prossimo. Chiedono di avere le precedenti mansioni o comunque corrispondenti alla categoria C, oltre al risarcimento del danno subito dal 10 giugno 2010 fino alla cessazione del (presunto) comportamento illegittimo del comune, e che venga annullata la sanzione disciplinare irrorata il 12 novembre 2012, condannado il comune al pagamento delle quattro ore di retribuzione trattenute, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria. Il comune ha deciso di resistere in giudizio affidando le proprie ragioni all’avv. Santina Intersimone di Santa Teresa di Riva. Le due dipendenti hanno stipulato un contratto a tempo determinato con inquadramento nella categoria C, livello economico C1 (area contabile) che dopo gli ultimi rinnovi viene a scadere il 30 novembre 2014. Venivano assegnate al comando di polizia municipale, svolgendo mansioni di istruttore amministrativo. Nel 2010 veniva trasferite in mobilità interna allo sportello catastale con funzioni di supporto e dove a tutt’oggi sono in servizio come “operatore allo sportello”. Lo sportello era operativo due giorni la settimana, e inoperante gli altri giorni lavorativi, come da convenzione con l’Agenzia del Territorio. Le ricorrenti sono assistite dall’avv. Giuseppe Tribulato di Messina.