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Rilancio comparto agricolo, i sindaci del comprensorio incontrano a Casalvecchio il sottosegretario Castiglione | VIDEO

CASALVECCHIO – A come agricoltura, per rilanciarla occorrono competitività ed occupazione. I sindaci del comprensorio della Valle d’Agrò ne hanno parlato ieri mattina con il sottosegretario all’agricoltura, Giuseppe Castiglione, invitato a Casalvecchio dal sindaco Marco Saetti, proprio per far sentire la voce e le esigenze dei piccoli comuni. E la risposta del sottosegretario è stata chiara: “L’occasione dei nuovi fondi strutturali, dei piani di sviluppo rurale che direttamente dipendono da me, perché ho il coordinamento del ministro per la politica di sviluppo rurale e quindi il coordinamento degli assessori regionali, è strategicamente decisiva, e quindi ragioneremo, faremo alcune valutazioni, vedremo come si può sviluppare un comprensorio che ha una proprietà molto parcellizzata, che ha una qualità agricola eccellente, ma che deve coniugare l’eccellenza della produzione agricola con la valorizzazione del territorio, ambientali, paesaggistiche, ed è questa l’accezione più nobile dello sviluppo rurale. Sulle proposte dei sindaco ci lavoreremo assieme, perché quello di oggi piuttosto che un incontro è diventato un vero un laboratorio di idee”.

Poi sono venute le proposte dei sindaci di Antillo (Davide Paratore), Roccafiorita (Santi Russo), Sant’Alessio (Rosa Anna Fichera), Savoca (Paolo Trimarchi), Limina (Filippo Ricciardi), Forza D’Agrò (Fabio Di Cara). La sintesi l’ha fatta il sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti. “Esponiamo le difficoltà del nostro territorio non in termini di lamentela ma di proposta perché pensiamo che bisogna cambiare un certo tipo di atteggiamento, e noi nel nostro piccolo vogliamo esserlo propositivi,e per questo cerchiamo le risposte, e gli incontri con figure istituzionali molto importanti creano un clima di fiducia e questo lavoro alla fine porterà qualcosa per l’intera valle dell’Agrò. Dobbiamo intanto rivitalizzare alcuni processi produttivi, immaginare delle linee di produzione più moderne e confacenti anche dal punto di vista ambientale ed ecologico. Mi riferisco, per esempio, alla utilizzazione dei resti della potatura per realizzare pellets o immaginare un procedimento su biomasse. Ma è solo un esempio. La strada da percorrere deve essere unitaria, ecco perché stiamo affrontando i problemi che ci riguardano in un’ottica comprensoriale”.

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