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Cino Restuccia attacca il sindaco di Taormina

Taormina – L’ex candidato sindaco Cino Restuccia attacca il primo cittadino di Taormina sull’inceneritore – termovalorizzatore e lo accusa di sconoscere le norme basilari per questo impianto. Accusa inoltre Eligio Giardina di non aver nominato ancora il quarto assessore e ciò crea veti incrociati che non fanno bene al saggio amministrare. Ecco la lettera:

“ Il Sindaco vuole un inceneritore – termovalorizzatore a Taormina? E dice che nessuno lo fermerà? Evidentemente parla di cose che non conosce e con le quali dovrà confrontarsi: Per costruire un termovalorizzatore serve: 1) un piano regionale che lo preveda; 2) un piano regolatore generale ed uno particolareggiato del Comune dove sarà costruito; 3) un sito con caratteristiche idro-geologiche adeguate; 4) una viabilità con strade adatte al passaggio di numerosi e voluminosi tir per tutto il giorno (Mazzarò-Isola Bella o il centro di Giardini Naxos per raggiungere il termo-inceneritore?); 5) una progettazione ed una durata dei lavori ipotizzabili, se tutto va bene, in 10-15 anni; 6) una disponibilità economica ad un investimento che, in questo momento, è quantificabile in circa 2 miliardi di euro, come spesa iniziale. Se il nuovo Sindaco di Taormina ha a disposizione tutto ciò, deve anche sapere che, nelle zone circostanti i termovalorizzatori, la percentuale di casistiche di patologie tumorali di diverso tipo, è notevolmente aumentata e ciò risulta direttamente riconducibile alle emissioni degli stessi termovalorizzatori (che io continuo a chiamare inceneritori). A Zafferana Etnea, invece, con un notevole risparmio in termini economici, con una situazione igienico-ambientale decisamente migliorata, ed ora, con l’eliminazione dei cassonetti nelle strade, encomiabile anche a livello visivo, si è puntato sulla raccolta differenziata: città pulita, risparmio per tutti (cittadini ed amministrazione), abbattimento dei costi di discarica. Per quanto ci riguarda, sarebbe anche ora di conoscere il nome del quarto assessore e del vice sindaco, e di scoprire se le liti interne alla coalizione consentiranno o meno nomine migliori ed un serio lavoro per la città. Certo, in molti ambiscono alla poltrona, alla spartizione, allo stipendio, alla visibilità… e crescono i veti incrociati. Sarebbe ora di cambiare e mettersi davvero a lavoro. Magari, finendola con le chiacchiere, le pergamene e gli annunci per il futuro. Chi ben comincia…”

Cesare Restuccia

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