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domenica, Novembre 24, 2024
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Lino Banfi e Sergio Rubini al Taormina Film Fest

Taormina. “La scuola pugliese”, questo il titolo del Campus tenutosi ieri pomeriggio presso i locali dell’Hotel Diodoro dagli attori pugliesi Lino Banfi e Sergio Rubini. Ormai quella pugliese, hanno con orgoglio tenuto a precisare i due, è una scuola di recitazione affermata e ben delineata nel panorama cinematografico italiano; sono infatti ormai lontano i tempi in cui Modugno si spacciava per siciliano o Renzo Arbore si atteggiava a napoletano. E’ soprattutto merito di Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, che ha potuto prendere forma il vanto pugliese nella recitazione italiana. Erano gli anni sessanta quando nella trasmissione Rai “Senza Rete” condotta da Alberto Lupo, i soli quattro minuti a puntata che Lino aveva a disposizione bastarono al grande attore di Canosa in provincia di Bari a farsi conoscere in tutta Italia per alcune gag e un divertente modo di parlare storpiando allegramente i nomi degli interlocutori. E’ da lui in poi che tanti altri attori pugliesi, pensiamo a Maurizio Micheli o Checco Zalone, hanno contribuito a creare quella che adesso senza mezzi termini viene definita la “scuola pugliese”. Lino Zaga, fu il primo pseudonimo del “Nonno Nazionale”, entrambi diminuitivi rispettivamente del suo nome e cognome, ma il grande Totò intervenne per segnalargli che nel mondo dello spettacolo il diminutivo del nome porta bene, non quello del cognome. Ed allora alla prima occasione gli venne mutato il cognome in Banfi, così infatti si chiamava il primo alunno in ordine alfabetico del primo registro scolastico capitato a tiro. I due attori pugliesi si sono incredibilmente conosciuti su un set tedesco, in cui Rubini recitava la parte di un emigrato pugliese che andava a trovare uno zio emigrato molto tempo prima, già integrato e che parlava perfettamente il tedesco (Banfi recitava davvero in tedesco, senza doppiaggio). Per quanto attiene ai progetti futuri dei due, l’uno, spronato finanche da Papa Ratzinger e da Giorgio Napolitano, proseguirà le riprese di “Nonno Libero”, per altre 26 puntate, mentre per quanto riguarda Rubini ha in cantiere un film con l’emigrazione a farla da padrone. Entrambi poi in serata hanno ricevuto sul palco del Teatro Antico dalle mani di Nicolas Vaporidis e di Giorgia Surina il Premio Cariddi.

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