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S.Teresa: la discarica a chi serve? Due lettere al sindaco Cateno De Luca

SULLA VENTILARA APERTURA DELLA DISCARICA A S.TERESA DI RIVA CI SONO PERVENUTE DIVERSE CONSIDERAZIONI. NE PUBBLICHIAMO DUE, ENTRAMBE INDIRIZZATE AL SIG. SINDACO DI S.TERESA DI RIVA

 LA PRIMA

 “Il Comitato Jonico Beni Comuni, dopo l’incontro sul tema della gestione dei rifiuti negli studi televisivi di Tele90 con gli Amministratori di Alì Terme, Roccalumera e S. Teresa di Riva, ha incontrato i rappresentanti del Consiglio Comunale di quest’ultimo comune. Negli incontri si sono esposte quelle che riteniamo debbano essere le caratteristiche essenziali di un servizio di raccolta differenziata che raggiunga gli obiettivi minimi fissati dalla Legge regionale n.9/2010 -65% RD e 50% recupero materia -entro il 2015 . Per evitare ulteriori pesanti sanzioni come quella che è stata combinata all’Italia nel 2012 (multa 56 milioni di euro e ammenda giornaliera di 256 mila euro fino al raggiungimento dell’obiettivo previsto dalle direttive europee, 65% dal 2012) è bene che l’ obiettivo di RD venga raggiunto il prima possibile. Una delle finalità della Legge Regionale 9/2010 riconosce il ruolo dei comuni quali responsabili del servizio erogato ai propri cittadini, anche attraverso soggetti diversi, ai sensi dell’articolo 4. Per i motivi sopra espressi, la priorità per i comuni è la tempestiva attuazione di un modello di raccolta differenziata che preveda la differenziazione di tutte le frazioni di materia, incluso la frazione organica da smaltire in un centro di compostaggio, con il metodo “porta a porta spinto”, escluda la possibilità di libero conferimento dei rifiuti e valorizzi la partecipazione dei cittadini, anche con riferimento a forme di premialità economiche in funzione dei livelli di raccolta differenziata raggiunta. Il coinvolgimento della cittadinanza, sin dalla progettazione del nuovo sistema di raccolta, è un passaggio nevralgico: gli interventi sul territorio se gestiti (imposti) dall’alto possono generare frizioni e conflitti. Un percorso di cambiamento deve necessariamente confrontarsi con le esigenze del territorio e delle persone che ci vivono. Per questa ragione riteniamo essenziale la convocazione dei Consigli Comunali aperti al confronto con i cittadini, in tutti i comuni del comprensorio. La legge regionale n.9/2010, come modificata dalla legge regionale n.3/2013, consente ai comuni di istituire un ARO (area di raccolta ottimale) al fine di realizzare gli obiettivi di differenziazione, adeguatezza ed efficienza dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. A nostro avviso, è opportuno che i comuni della fascia jonica costituiscano un unico ARO per svolgere direttamente (in house) gli anzidetti servizi. La convenzione di ARO da stipulare tra i comuni dovrebbe prevedere anche la presenza della società civile e associazioni ambientaliste nell’Assemblea ARO. Un ARO costituito da un alto numero di comuni associati darebbe maggior forza per ottenere la dislocazione di mezzi ed impianti, come quello di compostaggio, necessari per un corretto ciclo dei rifiuti. Sulla possibilità di riapertura della discarica di S. Teresa di Riva nutriamo perplessità e preoccupazioni. Aspettiamo di avere informazioni e dati per esprimere un giudizio nel merito. Nel frattempo, tramite presentazione di apposita Istanza, solleciteremo un atto di indirizzo a tutti gli Amministratori dei Comuni del comprensorio per l’istituzione di un Area di Raccolta Ottimale e la predisposizione e l’approvazione dei relativi atti fondamentali. L’istanza è visionabile al seguente link: https://docs.google.com/file/d/0B9opao_PfN5wU3JwaEpmQ21CSjg/edit -“

LA SECONDA

“Caro Sindaco, da cittadino del Comune che Lei sta amministrando, sento di poterLe rivolgere un appello che viene innanzitutto dal cuore, avendo amore per il paese in cui abito, e poi dalla ragione, avendo presenti le direttive europee sui rifiuti ed i relativi studi del settore. Ho certezza che da primo Cittadino saprà essere sensibile perché, prima di essere amministratore capace e politico esperto come ha ampiamente e chiaramente dimostrato, è un padre di famiglia, un cattolico fervente e praticante, un uomo che guarda al futuro e rispetta l’ambiente in cui vive. Per questo accoratamente La invito ad aprire un dialogo con i suoi concittadini per valorizzare al meglio gli accordi già presi con gli undici comuni dell’hinterland in modo da evitare l’utilizzo della discarica di Ligoria e realizzare un piano rifiuti che preveda la raccolta differenziata, l’impianto di compostaggio, il recupero ed il riciclo in zona, affinché si possano garantire condizioni di sviluppo e nuova economia. Ritengo il suo impegno determinante in questo senso perché ha l’autorità, il coraggio, la fiducia di tanti amministratori locali, le competenze necessarie e spero la volontà e l’oculatezza per dare una svolta nel modo di operare. Diversamente il nostro paese, suo di adozione per nostra bontà, e tutto il comprensorio vedranno tempi bui e conseguenze negative per scelte, ormai desuete nel resto dell’Europa, finalizzate ad interessi miopi di breve durata a scapito del bene comune, della salute pubblica e della tutela ambientale per il futuro. Vorrei ricordare come incoraggiamento e sostegno che “ l’uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato deve essere assolutamente evitato” come recita la direttiva 99/31/CE perché in discarica debbono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili. Infatti, i residui di molti rifiuti, soprattutto di RSU organici, restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. I tempi di degradabilità di molti materiali indifferenziati e pericolosi sono lunghissimi, fino a 1000 anni dopo la chiusura della discarica. Inoltre è scientificamente provato che i rifiuti in discarica causano emissioni ad alto contenuto di CH4 e CO2, due gas serra responsabili dell’inquinamento dell’aria e dei cambiamenti climatici. Nel tutto si deve rilevare pure la deturpazione del paesaggio. Davanti a questi dati ed alle situazioni prospettate, caro Sindaco, non ci sono disquisizioni possibili, giustificazioni razionali, calcoli di ragioneria contabile, criteri politici o morali e neanche progetti di esperti tali da prevedere, se pur temporaneamente, l’apertura della discarica di Ligoria senza guardare alla gestione moderna dei rifiuti ed alla qualità della vita nella riviera Jonica. Davanti all’urgenza di questo problema, caro Sindaco, si gioca la sua credibilità di autentico e genuino Primo Cittadino, futuro punto di riferimento per la zona jonica e modello apprezzato per la stessa Regione Sicilia. Caro Sindaco si trova davvero davanti all’occasione per dimostrare che i cittadini contano, per valorizzare le risorse ed i beni di questo territorio, per contribuire a migliorare le condizioni del nostro paese ed alimentare la speranza dei giovani, con la sua disponibilità ad incontrare ed ascoltare i suoi concittadini. Grazie, io ci credo”.

prof. Santo Trimarchi

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