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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Figc prevenzione anno zero. Aia, “punisce” i memorial. “Calpestata” la solidarietà

Ancora bufera sul calcio messinese. Piove sul bagnato. Si potrebbero definire così i nuovi episodi che travolgono settimanalmente il calcio dilettantistico. Ancora una volta non si smentisce il torneo di Terza Categoria. Tante squadre, poco spettacolo calcistico, arbitraggi approssimativi. Si ripetono gli errori del passato. La Figc messinese sbandiera il numero record di squadre partecipanti, ma sotto l’aspetto della prevenzione, dell’impegno nel sociale, si assiste al ritorno all’anno zero, al medioevo calcistico. A rimetterci è lo sport, i valori dell’amicizia,della fratellanza, dell’unione per i dirigenti Figc e Aia restano sulla carta, mere enunciazioni buone solo per pallosi convegni. Le squadre non contano nulla. Gli interessi economici hanno il sopravvento, rispetto alla salute dei calciatori. In nome del dio denaro si mettono sotto accusa pure le iniziative sociali. Quelle gratuite, dove gli organizzatori e i partecipanti, sono impegnati nel sociale, ma per la Figc e l’Aia di Messina l’unica cosa che conta è che si paghi il balzello. Ci verrebbe da dire il “pizzo”. Addirittura, pure, nei memorial. L’ultima vicenda riguarda il triangolare in memoria del giovane calciatore Mario Perrone, arbitrato gratuitamente da Rosario Gemellaro. La giacchetta nera messinese in onore del suo amico Mario ha indossando la casacca dell’Aia, al comunale santateresino. Da qui il deferimento. Un gesto quello di Gemellaro che ha certamente onorato la memoria di Perrone, ragazzo sensibile e generoso, scomparso tragicamente e che i suoi amici ricordano con grande affetto. Invece l’organo federale lo condanna. E dire che per coinvolgere i giovani, fanno opera di sensibilizzazione nelle scuole. L’azione punitiva nei confronti di Gemellaro ci indigna e soprattutto indigna tutti coloro che sposano il calcio come momento di socializzazione. Il reggente della Figc, Carmelo Tama e il presidente dell’Aia, Massimiliano Lo Giudice, dovrebbero fare un passo indietro. E’ necessario il rinnovamento dei vertici del calcio messinese se gli attuali dirigenti non riescono a guardare al di là del proprio naso, guardando ad iniziative come le nostre con il portafogli invece che col cuore. Che senso hanno un numero elevato di squadre partecipanti, quando le riforme da attuare, le iniziative da intraprendere soprattutto nel campo della prevenzione sono assenti? E’ vero, viviamo in un mondo dove l’esaltazione personale è al centro. Ma almeno nello sport e nel calcio in particolare risparmiateci questo ulteriore supplizio. Non ci sono pregiudizi nei confronti di nessuno, ma si deve cambiare realmente pagina. E’ necessario investire nella prevenzione e nel sociale per evitare che la bufera sul calcio messinese sia irreversibile.

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