SANTA TERESA DI RIVA – Il Comune batte cassa con i coniugi proprietari del costruendo immobile accanto a Villa Ragno che nel 2011 causarono il crollo della parete lato nord della storica villa durante i lavori di sottomurazione. Non tanto per la ricostruzione del muro, che è stata completata dai proprietari in seguito ad una transazione con il Comune (anche se secondo l’ufficio tecnico non a regola d’arte, tanto che non è stato redatto il verbale di consegna) ma per i danni causati dall’inutilizzo del locale e alle strumentazioni ed attrezzature interne. Il tutto per circa 9 mila euro che i coniugi, nonostante i solleciti, non hanno provveduto a versare nelle casse comunali. La giunta, quindi, ha affidato all’avv. Alberto Leo di S.Teresa, l’incarico di recuperare le somme dovute. I lavori secondo la “relazione tecnica e perizia di stima”, redatta dal tecnico comunale Antonino Cosentino, ammontavano a circa 56mila euro. Nella stessa relazione veniva specificato che l’ammontare dei materiali interni e delle strumentazioni danneggiati nel crollo era pari a 2.820 euro, mentre occorreva valutare il mancato utilizzo parziale del fabbricato, stimato in 500 euro mensili. Complessivamente, considerato che il salone conferenze è rimasto inagibile per un anno (dal 19 aprile 2011 al 17 aprile 2012), al privato è stato presentato un conto di 9.070 euro. Andati a vuoto i solleciti di pagamento, la Giunta ha deciso di rivolgersi ad un legale per la riscossione delle somme. E resta anche aperta la questione del collaudo dei lavori eseguiti visto che dal sopralluogo effettuato dai tecnici comunali Cosentino e Cisto “sono state riscontrate due microlesioni nell’intonaco rifatto del muro crollato e nel muro trasversale” e pertanto “è stato deciso di rinviare le operazioni di collaudo e nelle more installare appositi rilevatori che consentano di potere osservare ulteriori maggiorazioni delle lesioni rilevate”. Nella sala il comune ha recentemente trasferito l’aula consiliare. Ed il collaudo?