Torna “Paradosso sull’Autore”, il cartellone di drammaturgia contemporanea italiana autentico fiore all’occhiello dell’attività dell’Ente Teatro di Messina. Il cartellone della Sala Laudamo, preparato dal consulente Dario Tomasello che in questa attività affianca il direttore artistico per la prosa Maurizio Marchetti, prevede 12 spettacoli in un arco temporale che va da febbraio a maggio. E, nonostante le note ristrettezze finanziarie in cui versa l’Ente, si tratta di spettacoli di primo piano, tutti di grande valore artistico e sociale. Basta citare, uno per tutti, “Totò e Vicè” di Franco Scaldati, interpretato dal duo Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Il cartellone sarà preceduto, fuori abbonamento, da un evento-anteprima: il ritorno alla Laudamo de “I miei occhi cambieranno”, tratto da “Certo che mi arrabbio” di Celeste Brancato, interpretato da Federica De Cola con la regia di Giampiero Cicciò, il 25 e il 26 gennaio (la seconda replica è a cura della compagnia). Il 25 la drammatica storia della malattia che portò l’autrice alla morte prematura, in scena alle ore 19, sarà seguita da un importante dibattito sul decorso – non solo sanitario – delle malattie terminali, con la partecipazione di esperti di medicina, filosofia morale e bioetica. Il primo degli spettacoli in abbonamento (appena 60 euro per i 12 spettacoli, ridotto 36 euro) sarà “Agostino. Tutti contro tutti” (8-10 febbraio) di Massimiliano Bruno, con Rolando Ravello, storia con toni ironici e divertenti di un cittadino che si trova la casa occupata da altri (da notare le musiche firmate da Alessandro Mannarino). Dal 15 al 17 febbraio ritorno di Vincenzo Pirrotta, un contastorie moderno, con un monologo di cui è anche autore: “All’ombra della collina”. Dal 22 al 24 febbraio sarà in scena “La guerra di Giovanni Marangoni” di Piero Pieri, con Mirella Mastronardi; sul palco anche il noto musicista Mario Incudine. Dall’1 al 3 marzo, con la regia del messinese Vincenzo Tripodo, ci sarà una grande attrice come Mariella Lo Sardo in “La donna perfetta”, spettacolo che è un incrocio tra “La voce umana” di Cocteau e “A telephone call” di Dorothy Parker. L’adattamento siciliano (firmato da Laura Giacobbe) di un testo originario di Gianni Clementi, “Piscistoccu a ghiotta”, vedrà in scena dal 5 al 7 marzo Antonio Alveario e Sergio Friscia nei divertenti panni di due sorelle; regia di un messinese celebre: Ninni Bruschetta. Il testo postumo del poeta Raffaello Baldini, “La fondazione”, sarà interpretato dal 15 al 17 marzo da Ivano Marescotti, molto noto per le sue tantissime apparizioni cinematografiche; regia di Valerio Binasco. Francesco D’Amore e Luciana Maniaci saranno i protagonisti di “Biografia della peste”, di cui sono anche autori, dal 22 al 24 marzo; regia di Roberto Tarasco. I già citati Vetrano e Randisi (anche registi) presenteranno il surreale “Totò e Vicè” di Franco Scaldati dal 5 al 7 aprile. Dal 12 al 14 aprile sarà il turno di Vittorio Viviani (attore, autore e regista) in “Song o not song”, monologo giocato tutto sul filo dell’ironia e della satira. Sarà dedicata a Modugno la messinscena di Gianfranco Berardi (anche interprete e regista con Gabriella Casolari, dal 19 al 21 aprile) “Io provo a volare”. Dal 26 al 28 aprile, una satira amara e comica sul difficile rapporto banche-cittadini. legato alle storie della Cirio e della Parmalat: “Banche – Un ladro in casa” di Fabrizio Coniglio, interpretato e diretto dallo stesso autore e da Bebo Storti. Chiusura dal 3 al 5 maggio con l’ultimo lavoro del drammaturgo messinese Tino Caspanello, ormai assunto a notorietà internazionale; si tratta di “1952 A Danilo Dolci”; la regia è dello stesso Caspanello, tra gli interpreti insieme con Filippo Luna, Elisa Di Dio, Cinzia Muscolino e Tino Calabrò. In cartellone è stato presentato in una conferenza stampa dal consigliere d’amministrazione Gustavo Ricevuto, dal sovrintendente Paolo Magaudda, dal direttore artistico Maurizio Marchetti e dal consulente per la Laudamo Dario Tomasello. Tutti hanno sottolineato come l’Ente Teatro sia riuscito ancora una volta a varare un cartellone di grandissima qualità con abbonamenti a prezzi “politici”, nonostante le gravi difficoltà finanziarie causate dalla riduzione del contributo regionale e dal ritardo nell’erogazione delle somme già maturate.