Sono 18 i rinvii a giudizio nell’udienza preliminare che si è svolta in questi giorni in merito all’alluvione del 2009, che tra Scaletta Zanclea e Giampileri provocò la morte di 37 persone. In questa fase processuale, l’accusa si è divisa in due parti: all’inizio ha preso la parola il pm Adriana Sciglio che si è espressa sugli eventi di Scaletta Zanclea, accusando l’amministrazione, “la quale, nonostante il nubifragio del 2007, non adottò nessun provvedimento a tutela dei cittadini, in quanto come provato da relazioni tecniche, se si fossero presi gli accorgimenti del caso, l’alluvione del 2009 sarebbe stato meno catastrofico”. L’altra parte della requisitoria, è stata trattata dal pm Ammendola che si è pronunciato sui fatti accaduti a Giampilieri, Altolia , Molino e Briga Superiore. L’attenzione del pm ha riguardato anche gli atti emanati dal sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, che, sempre secondo l’accusa, per quanto concerne la tutela del territorio e come rappresentante di tutta la cittadinanza, “ha svolto un’attività amministrativa indirizzata a favorire interessi particolari anziché collettivi”. Oltre i sindaci Briguglio di Scaletta e Buzzanca di Messina, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex responsabile della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina, per i dirigenti regionali Giovanni Arnone e Tiziana Lucchesi e per i tecnici Antonio Savoca, Alberto Pistorio, Giuseppe Rago, Francesco Grasso, Agatino Manganaro, Francesco Triolo, Salvatore Di Blasi, Stefano Bello, Giovanni Garufi, Carmelo Malato, Salvatore Cotone e Giovanni Randazzo.