S.Teresa – Altro che profezia Maya e fine del mondo. Il terrone dei santatersini, dopo il salasso Imu , è la tassa rifiuti solidi urbani. Dopo alcune settimane ad altissima tensione, privati e imprese, hanno dovuto fare i conti con i numeri da brivido sui rincari dell’imposta inerente gli immobili, adesso, arriva anche la Tarsu. Un dazio pesante per le precarie casse dei nuclei familiari. S. Teresa ha spinto l’aliquota sugli altri fabbricati all’ 1,06%. Nella riviera jonica, solo Alì Terme, Taormina e Furci hanno adottato la stessa politica fiscale. E dire che in campagna elettore, il sindaco Cateno De Luca preannunciava una minore pressione fiscale. Cittadini traditi. Assorbita la stangata Imu, nel centro jonico arrivano i numeri da brivido anche per la tassa sulla spazzatura. I contribuenti, in quest’ultimo fine anno, hanno trovato sotto l’albero di Natale, gli avvisi di pagamento relativi al 2012. La tassa ha subito un aumento, rispetto all’anno precedente, che si aggira intorno al 25%. Per famiglie e aziende ancora rincari. Oltre all’aumento, il Comune ha ridotto pure da quattro a tre le rate del pagamento annuale con il benestare dell’assessore al bilancio Salvatore Bucalo. Quindi, per coloro che nel maggio 2012 hanno ricevuto la cartella di pagamento per l’annualità Tarsu 2011 saranno costretti a pagare, entro gennaio 2013, due rate contemporaneamente: l’ultima del 2011 e la prima del 2012. Questo nuovo cambiamento non avverrà in sordina. Con questa prospettiva, i cittadini e gli operatori economici avranno ancora un altro impatto negativo sul proprio bilancio. Gli slogan della campagna elettorale sono ormai abbastanza lontani.