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venerdì, Ottobre 25, 2024
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S.Teresa, mercato del contadino e De.Co.: le solite utopie?

SANTA TERESA DI RIVA – Dall’agenda dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani (12 enti, sede Santa Teresa di Riva) sembrano spariti il mercato del contadino e la De.Co. (la denominazione comunale per i prodotti di qualità). Le ultime notizie certe risalgono al 2011: metà dicembre, quando il Tar ha definitivamente respinto la richiesta del comune di Nizza della titolarità del mercato in opposizione alla delibera della giunta dell’Unione che lo aveva destinato a Santa Teresa di Riva, ed alla fine di luglio quando a Savoca si tenne una tavola rotonda per illustrare le produzioni del territorio che avrebbero potuto diventare di nicchia. Lo studio di fattibilità era stato affidato dall’Unione alla dottoressa Federica Muscolino nel novembre del 2010. La De.Co si presta a molteplici opportunità di marketing territoriale, coinvolgendo i produttori alla sinergica azione con le Amministrazioni locali, di rilancio territoriale, assolvendo un serio lavoro di analisi e censimento per individuare quali sono i prodotti che rappresentano il territorio d’origine. Suo compito è anche quello di precisare come un prodotto viene elaborato e può valorizzare metodi tradizionali al fine di accrescere il senso di appartenenza di una comunità. Dopo quella tavola rotonda, non ci fu seguito. Ben più pirandelliana appare, invece, la questione del mercato del contadino. Dopo il finanziamento da parte della Regione (circa 50 mila euro) scoppiò una diatriba tra l’Unione e Nizza (che nel frattempo era uscito dall’Unione) sulla localizzazione. Si finì al Tar ed al Cga e poi ancora al Tar. Alla fine venne stabilito che la titolarità del mercato del contadino spettava all’Unione che aveva deciso per collocarlo nel territorio di Santa Teresa di Riva. Il Comune mise a disposizione l’area di piazza Garibaldi a Torrevarata (dietro la stazione ferroviaria, praticamente al centro del paese) e la giunta approvò il progetto stabilendo la cadenza settimanale del mercato. I produttori venne invitati a dare la loro adesione in modo da potere quantificare il numero di stand occorrenti. Da allora, l’oblio. Ancora ieri, su nostra specifica domanda, c’è stato il palleggio di competenze tra Comune ed Unione per la realizzazione del progetto. Che serve a venire incontro alle esigenze dei nostri produttori locali che potranno vendere direttamente ai consumatori i loro prodotti, evitando onerose intermediazioni. I consumatori, dal canto loro, potranno acquistare prodotti genuini a prezzi sicuramente più vantaggiosi. Una utopia?

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