Un film muto non vinceva l’Oscar dal 1929, quando prevalse “Sunrise” del tedesco Fiedrich Wilhelm Murnau. Dopo 83 anni è toccato a “The Artist”, del francese Hazanavicius, portare al trionfo un film muto e tornare a casa con ben cinque statuette (oltre al miglior film, anche la migliore regia, la migliore colonna sonora, i migliori costumi e il miglior attore protagonista e cioè Jean Dujardin, già premiato al Festival di Cannes). La pellicola è ambientata nel 1927 e il protagonista è George Valentin, divo del cinema muto all’apice del successo, che precipita però nell’oblio con l’avvento del sonoro. A restargli vicino però ci sarà Peppy Miller (Berenice Bejo, moglie del regista Hazanavicius), una giovane comparsa lanciata nel mondo del cinema proprio da Valentin e ora all’apice della notorietà nel nuovo cinema “parlato”. Prosegue l’ambientazione di pellicole nei primi anni del secolo scorso, così forieri di novità nel campo dell’arte, del costume e soprattutto del cinema: dopo “Midnight in Paris” di Woody Allen e “Hugo Cabret” di Martin Scorsese ecco che anche Michael Hazanavicius si inventa, ambientandolo in quegli anni, un film muto e in bianco e nero facendoci vivere il momento del passaggio dal “muto” al “sonoro”, esempio di progresso nella tecnologia ma anche causa di perdita di posti di lavoro specie fra quegli attori che improntavano la propria recitazione tutto sulla mimica, lo sguardo, la smorfia e ogni piccola sfaccettatura di espressività nei gesti e negli atteggiamenti. Spettacoli con inizio alle 17.00 – 19.15 – 21.30.