Precariato, bisogna voltare pagina.

La Sicilia da sempre bistrattata in tutte le sue sfaccettature e fruttata dal politico di turno, porta in sé una ferita che purtroppo non si sanerà mai. Si chiama PRECARIATO, un folto numero di giovani, di giovani divenuti adulti, di adulti divenuti di anziani, che sono arrivati al capolinea, sono sempre stati merce di scambio e dei quali ci si ricorda, guarda caso, solo alla vigilia di elezioni. Sono contrattisti, lsu, formazione, forestale ecc… Numeri, (così sono sempre stati considerati) ogni mattina si alzano, vanno a lavorare affrontando la giornata con fatica, tanto sanno che a fine mese non avranno neanche lo stipendio, sono categorie sottosviluppate che non percepiscono la busta paga come i comuni mortali ma aspettano mesi, anni, e senza garanzie. Adesso sarebbe ora che si voltasse pagina, rovesciamo la medaglia e mettiamoci dalla parte di questo lavoratore, considerato anche il perdurare della crisi e gli effetti devastanti che ne conseguono. Questi numeri vivono da sempre nell’incertezza, non hanno garanzia alcuna e non si può più fare finta di ignorarli pensando solo….tanto ci sarà la proroga, non si può più prorogare niente, la gente non sa più come affrontare l’oggi e non ha più come campare la famiglia; in cooperative non possono stare, i comuni non li possono assumere, la provincia non li conosce, la regione se ne lava le mani e quindi che fare? Cari POLITICI, non guardate sempre ai vostri interessi personali, abbiate il coraggio di prendere una posizione, che sia quella definitiva e non regalate più tozzi di pane per il vostro tornaconto, ma rendete la dignità di persona ad ogni lavoratore.