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venerdì, Ottobre 25, 2024
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Lunga intervista al dott. Rosario Sidoti candidato alle prossime elezioni regionali

Messina –  Rosario Sidoti, 42 anni, originario di Montagnareale, ha studiato nelle scuole pubbliche ed ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Ateneo di Messina. Da ragazzo, nei mesi estivi, ha lavorato senza privilegi insieme ad altri lavoratori per guadagnare la sua paghetta settimanale, oggi dirige una importante Azienda edile, è diventato un imprenditore di successo, è marito e padre felice. Attraverso il suo impegno politico qualche anno fa gli è stato conferito l’incarico di Assessore alla Provincia regionale di Messina, attualmente è Consigliere provinciale e capogruppo dell’Udc presso lo stesso Ente. Per la sua innata sensibilità non ha mai perso il contatto con i Sindaci del territorio che rappresenta, né durante le campagne elettorali, né nell’affrontare i problemi di tutti i giorni, nella consapevolezza che quest’ultimi sono il fulcro della politica siciliana: se i sindaci lavorano bene i cittadini vivono bene. In quanto candidato alle elezioni regionali del 28 di Ottobre nella Lista dell’Udc gli abbiamo rivolto alcune domande

1) Come e quando è nata la scelta di candidarsi e perché i siciliani dovrebbero votare il dott. Rosario SIDOTI?

” La scelta di candidarmi nasce dalla voglia che ho sempre avuto, sin da giovanissimo, di spendermi per il territorio con l’obiettivo di valorizzarne le enormi risorse che vedevo sottoutilizzate, mentre contemporaneamente, vedevo fiorire sacche di miseria e di disoccupazione. Tutto ciò mi rendeva triste e mi dava un senso di impotenza, ma capivo, sin da allora che solo con la politica, con una buona politica, si potevano risolvere i problemi secolari della Sicilia. Abbiamo tante risorse umane, culturali, turistiche, naturali e paesaggistiche presenti in questa straordinaria terra di Sicilia, che necessita solo di essere aiutata e sapientemente guidata, ma tante sono le strade che si devono ancora percorrere per elevare il livello di vita dei siciliani. A mio avviso dobbiamo percorrere lunghi tratti lungo la via della legalità ed in quella che porta alla riconquista del senso dello Stato, della difesa delle persone e delle stesse forze dell’ordine, il cui lavoro, talvolta svolto ai limiti dell’eroismo, non trova adeguato riconoscimento neanche in termini di retribuzione. Così come dobbiamo saper difendere i cittadini dalla mala-burocrazia, ma nel contempo dobbiamo saper tutelare e valorizzare quei tanti pubblici funzionari onesti e capaci che ogni giorno portano avanti il lavoro degli uffici e che talvolta devono imbattersi in una giustizia lenta che non da risposte in tempi europei. Io mi impegno a portare la Sicilia su questa strada, per questo ritengo che i siciliani debbano votare Rosario Sidoti, perché la credibilità del suo impegno è data dal fatto che è uno di loro, cresciuto in mezzo a loro, che conosce a fondo i loro problemi della gente, non per sentito dire, ma perché li ha condivisi e li ha vissuti di persona.”

 2) Oltre alla sua innata sensibilità ed alla sua capacità di osservazione della realtà, ha avuto dei maestri in politica?

“Ho avuto la considerevole fortuna di crescere accanto ad un padre che ha svolto le funzioni di Sindaco per parecchi anni e che ha adottato una politica del territorio e per il territorio, dando assoluta priorità al contatto con la gente e con la comunità e affrontando i problemi che ogni giorno si devono affrontare e risolvere per vivere e, osservandolo, ho imparato da lui tante cose sul come si fa politica e su come si sta in mezzo alla gente. Esperienze fatte sul campo, preziosissime, insegnamenti che non troverò mai in nessun libro, ne nessun luminare di Scienze politiche me li potrà meglio spiegare. Altri maestri li ho trovati nella vita di partito, nelle ultime fasi della Dc, quando ero ancora giovanissimo e ora nell’Udc del Presidente Casini”.

3) In Sicilia ci sono migliaia di lavoratori precari che vivono in una situazione di grande disagio, è utopistico pensare ad una loro stabilizzazione?

“Sul tema c’è molta disinformazione che danneggia la Sicilia. In materia di lavoratori precari bisogna partire da uno stato di fatto che è sempre stato distorto da una politica clientelare e che tende a “gestire” le menti umane pilotando scelte e attività. Preliminarmente occorre evidenziare che in Sicilia molti servizi sono portati avanti con personale contrattista a costi estremamente contenuti rispetto a quelli sostenuti da altre regioni italiane che esternalizzano anche i servizi essenziali. La mancata soluzione alla stabilizzazione di queste migliaia di lavoratori e, quindi, il venir meno del personale precario che ha, ormai, acquisito livelli di professionalità che garantiscono la funzionalità delle Amministrazioni locali stesse e che ha sostituito numerosi lavoratori a tempo indeterminato nel frattempo andati in quiescenza, potrà avere certamente solo gravissime implicazioni negative per la continuità dei servizi pubblici erogati dagli Enti locali (in particolare l’attività prestata all’interno della Polizia Municipale, degli Uffici Tecnici e di Ragioneria, degli Asili nido, delle mense scolastiche, …). Bisogna, pertanto operare necessariamente in via prioritaria per stabilizzare i lavoratori precari. Reintegrare quindi i contributi straordinari ai comuni per contrastare gli eventi calamitosi e i disagi sociali e la stabilizzazione dei suddetti lavoratori pianificando le attività necessarie al territorio (pulitura di strade rurali, pulitura e custodia beni culturali, …).

4) Quali sono i punti cardine del Suo programma elettorale?

“Il mio programma elettorale si arricchisce continuamente sulla base delle esigenze che vengono fuori dai contatti con la gente, tuttavia allo stato attuale i punti cardine del mio programma elettorale sono: a) Agire su tutti i fronti (politico, burocratico, legislativo, …) perché si attivi e si renda immediatamente disponibile la spesa destinata alla Sicilia dall’Europa; attivare uno Sportello di aiuto ai comuni e alle province per attingere ai finanziamenti europei e spendere subito i finanziamenti essenziali in questo momento; b) Potenzie a livello regionale la politica per il territorio guardando in particolare ai problemi che attanagliano gli enti locali (sistema rifiuti, sistema idrico integrato, viabilità, stabilizzazione contrattisti, patto di stabilità, pagamenti alle imprese, unioni dei comuni, disagi sociali, …), i giovani (inserimento nel mondo del lavoro, impianti sportivi, …), le donne (trasporto scolastico, asili nido, mensa scolastica, …), la scuola (messa in sicurezza, destinare alle scuole un congruo numero di personale docente e non docente), la sanità (garantire i giusti servizi a tutti i cittadini, …), il lavoro (aiuto all’inserimento del mondo del lavoro mediante il finanziamento dei cantieri di lavoro, l’attivazione dei progetti APQ – giovani protagonisti di sé e del territorio, il finanziamento dei sistemi spazio lavoro destinato ai giovani e agli anziani, pagamenti alle imprese, incentivi all’attivazione attività artigianali, agricole, turistiche, …) la cultura (potenziamento e aiuti alle attività culturali, mostre, teatro, fotografia, lettura, valorizzazione dei beni culturali, scambi culturali regionali, nazionali ed internazionali, …), la Chiesa (messa in sicurezza del patrimonio ecclesiastico esistente (manutenzioni chiese, …) il turismo (creare una cultura del turismo ed in particolare aiutare a trasformare il forte senso diffuso e proprio dei siciliani dell’ospitalità in professione – attività economica,…). c) Occorre monitorare e rilevare le strutture realizzate negli anni passati al fine di valutare una loro proficua utilizzazione nell’interesse della comunità che, per produrre queste “incompiute”, nel corso degli anni ha impiegato fior di quattrini. Ritengo giusto e doveroso che, piuttosto che lasciare nell’abbandono e nel degrado questi siti, si proceda, mediante un lavoro meticoloso di perizia e di rimodulazione progettuale ad un loro riutilizzo finalizzato soprattutto a dare lavoro ed occupazione in aree fortemente colpite dalla depressione economica”.

5)Come si può arginare il problema rifiuti, atteso che le nostre città sono sistematicamente sommerse dai rifiuti?

“Il problema dei rifiuti può essere risolto solo annullando tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi, commissariamenti compresi, e partendo da zero. Attiviamo la raccolta differenziata subito. Ci sono delle procedure d’avanguardia che portano verso l’azzeramento dei rifiuti. Non sono ipotesi fantascientifiche o pratiche che si possono attivare solo nel nord del Paese o in Europa. Salerno, città meridionale, ha ottenuto negli ultimi anni risultati molto apprezzati. Prendendo il meglio delle esperienze più riuscite, anche noi possiamo farcela, abbattendo i costi e migliorando la qualità dell’ambiente. Anche a Messina si stanno attivando i circoli per portare avanti le tecniche dei “Rifiuti Zero”, con cui una volta eletto conto di entrare in contatto per dare una spinta ad una modalità di vedere il rifiuto che è, preliminarmente, un fatto culturale. 6) La Sanità siciliana sta subendo sempre più tagli con relativi riduzioni di posti letto, si può fare qualcosa? Io sono convinto che si dovrà fare qualcosa, molto di più di quello che si è fatto fino ad ora e che si è tradotto principalmente nella gratificazione dei fedelissimi di Lombardo. Nel settore della sanità bisogna analizzare gli effettivi bisogni e non incorrere nella creazione di disagi quali quelli che la comunità sta vivendo. Si devono eliminare gli sprechi senza tagliare i servizi ai cittadini, questo è possibile e questa è la nostra filosofia che ci guiderà nell’affrontare il complesso capitolo costituito dal sistema sanitario regionale. Al centro dei nostri interessi c’è l’uomo, il cittadino, i risparmi vanno fatti sulle auto blu e sulle scrivanie di mogano dei dirigenti, non sulla pelle dei pazienti ricoverati o di coloro che non lo sono perché costretti a stare in fondo a lunghe liste di attesa. Questo, per noi che ci ispiriamo ai principi della dottrina sociale della Chiesa, è intollerabile e faremo valere con determinazione le nostre ragioni a Sala d’Ercole”.

6) La Sanità siciliana sta subendo sempre più tagli con relativi riduzioni di posti letto, si può fare qualcosa?

Io sono convinto che si dovrà fare qualcosa, molto di più di quello che si è fatto fino ad ora e che si è tradotto principalmente nella gratificazione dei fedelissimi di Lombardo. Nel settore della sanità bisogna analizzare gli effettivi bisogni e non incorrere nella creazione di disagi quali quelli che la comunità sta vivendo. Si devono eliminare gli sprechi senza tagliare i servizi ai cittadini, questo è possibile e questa è la nostra filosofia che ci guiderà nell’affrontare il complesso capitolo costituito dal sistema sanitario regionale. Al centro dei nostri interessi c’è l’uomo, il cittadino, i risparmi vanno fatti sulle auto blu e sulle scrivanie di mogano dei dirigenti, non sulla pelle dei pazienti ricoverati o di coloro che non lo sono perché costretti a stare in fondo a lunghe liste di attesa. Questo, per noi che ci ispiriamo ai principi della dottrina sociale della Chiesa, è intollerabile e faremo valere con determinazione le nostre ragioni a Sala d’Ercole.

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