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martedì, Aprile 29, 2025
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Tra S.Teresa e Furci, il torrente Savoca è un pericolo.

S.Teresa di Riva – Il consigliere Provinciale dell’UDC Matteo Francilia ha chiesto con una nota diretta al Presidente della Provincia Nanni Ricevuto la convocazione degli enti preposti alla tutela del territorio del comprensorio jonico affinché si effettui un sopralluogo conoscitivo presso gli argini del torrente Savoca tra Furci Siculo e Santa Teresa di Riva. Tale intervento è necessario per prendere visione dell’aggravarsi delle condizioni di sicurezza dell’alveo del torrente, il quale ha oramai un livello nettamente superiore a quello degli abitati della Via Cesare Battisti e della Frazione Calcare di Furci Siculo e della Via Sparagonà e dei quartieri Quartarello e Giardino di Santa Teresa di Riva. “Da anni faccio segnalazioni e mozioni consiliari sullo stato del torrente Savoca” – dichiara il consigliere provinciale dell’UDC Matteo Francilia – “ed è giunta l’ora di smetterla con i rimpalli di responsabilità: è urgente che tutti coloro i quali hanno un ruolo nella salvaguardia del territorio e dell’incolumità pubblica vengano convocati dal Presidente Ricevuto affinché si prendano immediati provvedimenti. Il problema va risolto alla radice asportando dal Torrente tutta la terra in eccesso e possibilmente utilizzandola per il ripascimento delle nostre spiagge. Occorre convocare le amministrazioni comunali di Santa Teresa di Riva, di Furci Siculo, i vertici del Genio Civile, gli esponenti dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, i tecnici della Provincia, della Protezione Civile, della Forestale e del demanio fluviale. Non possiamo e non dobbiamo accettare l’idea che per intervenire si debba aspettare la catastrofe” – continua Francilia – “tanto più che sarebbe ampiamente annunciata dato che nel PAI il sito del torrente Savoca è definito come area potenzialmente inondabile. Voglio chiarire che non ci accontenteremo per l’ennesima volta dei soliti interventi tampone, vogliamo una soluzione definitiva del problema e non di nulla di meno. Se fosse necessario, intanto, potremmo mobilitare e coinvolgere come negli anni ottanta le imprese di costruzione che potrebbero svuotare il letto del torrente prendendo in cambio una parte della sabbia estratta utilizzandola nei propri impianti e riversando l’altra parte sui nostri arenili. Inoltre” – sottolinea Francilia – “dati i tragici eventi degli ultimi anni, tra cui Giampilieri, Scaletta, San Fratello, Barcellona, Saponara e adesso Lipari appare chiaro che la priorità è il reperimento delle risorse per la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico anche mettendo mano alla normativa nazionale e regionale sul patto di stabilità escludendo da quest’ultimo le spese che servono a prevenire i disastri a cui assistiamo ogni giorno. Ecco perché” – conclude Francilia – “ho chiesto al Presidente Ricevuto di convocare le parti per affrontare concretamente e celermente questo enorme problema”.

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