9.7 C
Santa Teresa di Riva
domenica, Novembre 24, 2024
HomePoliticaReferendum a S.Teresa, si del segretario generale

Referendum a S.Teresa, si del segretario generale

SANTA TERESA DI RIVA – Parere favorevole sulla proposta di referendum avanzata dalla minoranza ma spunta il nodo dei costi: troppo alti secondo un preventivo predisposto dall’ufficio elettorale del Comune. Per far svolgere i tre quesiti referendari, proposti dal gruppo di opposizione “Città Libera” sull’ipotesi di vendita di alcuni importanti beni comunali, servirebbero infatti 32.119 euro. Non pochi in tempi di ristrettezze economiche. Ecco perché il Consiglio comunale, che tra non molto sarà chiamato ad esprimersi sulla vicenda, potrebbe decidere di stoppare l’iniziativa dell’opposizione. In attesa che venga convocata l’assemblea cittadina, la minoranza si darà fare per cercare di trovare un modo per abbattere i costi. Le voci che incidono maggiormente sul preventivo di spesa sono quelle relative a “Stampati e fornitura del materiale” (quasi 19.000 euro), “Prestazione lavoro straordinario” (7.948 euro) e “Costituzione dei seggi” (5.000 euro). La quantificazione delle spese si basa sui costi sostenuti dal Comune in occasione del referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011 e da forniture effettuate per le ultime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio scorsi. La voce più costosa in assoluto è la fornitura di 25.500 schede elettorali (8.500 schede per ogni referendum) per le quali si prevede una spesa di 18.513 euro (60 centesimi a scheda più Iva). Sembra logico, quindi, che i consiglieri di minoranza proveranno ad far abbassare proprio tale voce per ridurre sensibilmente i costi del referendum. I quesiti referendari riguardano la vendita dell’area su cui sorgono il campo di calcio, il campo di tennis e la palestra comunale; la vendita del giardino di villa Crisafulli-Ragno (; la vendita dell’ex palazzo municipale.

I piu' letti

P