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sabato, Novembre 23, 2024
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Dalla Regione nuova diffida ai comuni per l’adesione alle Srr, nonostante l’impugnazione del commissario dello stato

Nuova diffida della Regione ai Comuni per l’adesione alla costituzione delle Srr. “L’iter amministrativo relativo alla costituzione delle Srr non si ferma, ma continua a procedere secondo il percorso già avviato”: è il commento dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Claudio Torrisi. “Come già pianificato in precedenza – aggiunge l’assessore Torrisi – oggi abbiamo inviato un’ulteriore sollecito ai comuni siciliani, indicando il termine di cinque giorni, per comunicare all’assessorato lo stato dell’arte rispetto alle procedure burocratiche per la costituzione delle nuove società consortili. Per quanto concerne gli aspetti finanziari delle vecchie società d’ambito, oggetto dell’impugnativa del Commissario dello Stato, si valuteranno nei prossimi giorni, eventuali correttivi da adottare”. I comuni di Santa Teresa e Forza D’Agrò hanno bocciato l’adesione alla “Messina Area Metropolitana n.15” non approvando lo statuto e l’atto costitutivo. Il comune di S.Alessio ha rinviato la decisione in virtù dell’impugnazione di alcuni articoli (l’1, alcuni commi, il 3 e 4 per intero) da parte del commissario dello Stato, Aronica, mentre il comune di Milazzo ha approvato. Lo ha fatto obtorto collo per non subire l’intervento sostitutivo con la nomina di un commissario ad acta nel caso in cui il consiglio avesse deciso di non deliberare. Adempimento obbligatorio in modo da garantire che la transizione verso il nuovo modello di gestione del ciclo integrato dei rifiuti avvenga in Sicilia senza alcuna soluzione di continuità, anche per prevenire i rischi di una crisi socio – economico – ambientale che certamente scaturirebbe dalla interruzione del servizio. Dopo il nuovo sollecito della Regione, che assegna cinque giorni per l’adesione, i comuni sono in mezzo al guado ed aspettano le decisioni della “politica”. Le impugnazioni del commissario, comunque, non riguardano la costituzione delle Srr, ma le competenze delle province e dei comuni (art. 3 e 4 della legge 8 aprile 2010 n.9). Il commissario ha rilevato che una norma prevede che gli attuali consorzi e società d’ambito (gli Ato) continuino ad esercitare il servizio fino al momento della trasmissione del piano d’ambito dalle istituende società consortili all’assessorato regionale all’Energia e comunque fino al 31 dicembre 2012, data in cui si estinguono. Un’altra norma invece dispone che, una volta costituite le società consortili e fino a quando non verrà aggiudicato il servizio al gestore unico ai sensi della legge regionale 9/2010, gli stessi consorzi e società d’ambito, in qualità di “soggetti già deputati, a qualunque titolo, alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti o comunque nella stessa coinvolti, debbano continuare ad assicurare alle medesime condizioni l’integrale e regolare prosecuzione delle attività”. Bisognerà capire che affetti sortirà l’impugnativa su questa strana riforma che, ricordiamolo, ha scaricato sui Comuni – e quindi sui cittadini siciliani – i debiti (oltre 1,3 miliardi di euro) accumulati dagli Ato rifiuti. Secondo l’on. Cateno De Luca, che durante l’acceso dibattito che aveva preceduto l’approvazione delle legge sulla riforma della gestione integrata dei rifiuti, aveva presentato oltre duecento emendamenti “per correggere l’errata impostazione ostinatamente voluta dall’Assessore competente al tempo, Pier Carmelo Russo”, “questa battuta di arresto, della riforma dei rifiuti, nonostante i proclami dell’Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Claudio Torrisi, consentirà a tutti di fare una attenta riflessione sulla mia proposta di riportare il servizio ai comuni per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti affidando alle Province Regionali il coordinamento e la gestione dello smaltimento”.

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