S.Teresa, Revisori dei conti, Città Libera ricorre al Tar per avere le corna del bue che ha perso

I consiglieri di minoranza di S. Teresa ricorreranno al Tar per chiedere l’annullamento della delibera di Consiglio comunale con cui sono stati dichiarati eletti i Revisori dei conti (ovvero la seduta dei famosi pizzini di Danilo Lo Giudice). Il gruppo di “Città Libera”, fedele al sindaco Morabito, aveva contestato in aula il metodo di votazione scelto dalla maggioranza trasversale per la nomina del collegio dei revisori contabili, ovvero tre distinte votazioni per ognuno dei professionisti da eleggere. Ma il punto nodale è che Sicilia Vera ha ribadito di essere l’unica minoranza in consiglio, così come decretato dagli elettori alle amministrative del 2007, per cui reclamava il revisore che spettava alla minoranza nominare. I consiglieri di Città Libera, dopo avere sostenuto che rispetto al 2008 era intervenuta un parere dell’ufficio legale della Regione che consigliava l’elezione del collegio con una votazione unica con voto limitato. La maggioranza trasversale ha bocciato questa soluzione e Città Libera ha abbandonato l’aula non partecipando alla votazione che ha visto eletti il dott. Gianfranco Moschella, presidente, la dott. Giuseppina Carnoabuci di Sant’Alessio (come Moschella) ed il rag. Giuseppe Panteoro di Furci, quest’ultimo in quota alla minoranza di Sicilia Vera (ma a Lo Giudice non è andato giù tanto che non ha partecipato al voto) ma eletto con i voti della maggioranza trasversale (Udc, Fli, Sicilia Vera, ed i due in quota Lombardo). Adesso Città Libera ha deciso di ricorre al Tar. Un modo per ritardare l’insediamento del nuovo collegio dei Revisori dei Conti. Al mio paese c’è un detto: dopo che hanno perso il bue, ora cercano le corna. A volere significare che ora Città Libera conta, in consiglio, quanto il due di coppe quando la briscola è a spade.