Si prevede una nuova ondata di sciopero che, sentendo le associazioni di rappresentanza dei benzinai, si protrarrà più o meno per una decina di giorni. Questa volta però, per evitare i tanti inconvenienti che hanno dovuto subire gli automobilisti, sarà uno ” sciopero organizzato” . Infatti, la chiusura dei distributori sarà di tre giorni ogni due settimane e dovrebbe verificarsi tra la seconda metà di febbraio e la prima di marzo. Per la cronaca, questo stato di agitazione è voluto per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione carburanti da parte del Governo e sostenere il Parlamento a varare una vera riforma per liberare il settore dal controllo assoluto dei monopolisti petroliferi. In più, la protesta dei benzinai riguarda il fatto che le compagnie petrolifere, quando e se lo ritengono opportuno, potrebbero cacciare i gestori dai loro impianti per sostituirli con le macchinette self service, aperte per 24 ore al giorno. Una vicenda al vetriolo dove non mancheranno le prese di posizione tra il Governo e le associazioni di rappresentanza dei benzinai, Faib e Fegica. La priorità, ma questo forse interessa poco ai contendenti, sarebbe quella di ridurre al minimo i disagi per i cittadini.