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domenica, Ottobre 27, 2024
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Chiude il consorzio ittico di Nizza?

S. Teresa Riva – Consorzi ittici: questione ancora aperta perché più volte all’attenzione dell’Ars con il proposito di cancellarli, e altrettante rinviata per la resistenza di deputati e degli undici organismi sparsi in Sicilia, undici dei quali solo nella Provincia di Messina (Nizza, Taormina, Villafranca, Eolie, Patti, Nebrodi). Se ne parlerà di nuovo sul finire dell’anno e probabilmente la soluzione accettabile sarà quella di mantenere in vita solo i tre consorzi storici (Patti, Catania e Castellammare del Golfo). «Il fatto è che a distanza di sette anni dalla costituzione – rileva Onofrio Chillemi, trentenne funzionario dell’Assessorato regionale risorse agricole, da diversi anni appassionato di politica (a Santa Teresa Riva è stato consigliere comunale a soli 18 anni) – non è stato definito appieno il loro ruolo e alcuni compiti sono simili a quelli delle Capitanerie di porto o di altri uffici regionali. Se si aggiunge che dal 2008 non si può più procedere ad assunzioni, si percepisce lo svuotamento di ruolo, perché mancano all’interno dei Consorzi figure professionali utili». E infatti in alcuni casi i Consorzi si riducono praticamente al consiglio di amministrazione magari senza impiegati. E poiché la scure dei tagli si va abbattendo su diversi enti, questa volta sembra scontato che, esclusi Patti, Catania e Castellammare, per gli altri si profili la chiusura anche se oggi i compensi dei presidenti sono decurtati del 60%, praticamente 1500 euro al mese. Ma prima il compenso era di ben 5000!

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