Taormina – Negato l’accesso ai cani all’interno del Parco Colonna e scoppia la polemica. L’Ente a difesa degli animali ha inviato una circostanziata lettera al sindaco Mauro Passalacqua. Eccola: “E’ da poco giunta alla nostra attenzione, una sostenuta lamentela di alcuni suoi concittadini, rimasti increduli ad una sua precisa volontà di negare l’accesso ai cani all’interno del Parco Colonna di proprietà della universale città di Taormina di cui lei ne è il primo cittadino. Con data 30 Giugno, infatti nasce e pubblica l’insana ordinanza n. 69, dove al punto 11 Lei vieta a chiunque l’accesso al Parco Colonna, in compagnia del proprio cane di qualsiasi taglia. Pena la sanzione amministrativa di euro 81.00 se pagata entro i sessanta giorni altrimenti slitta a 152.00 euro. Le sue decisioni di norma risulterebbero insindacabili anche se sconcertanti ma, nella fattispecie lei ha violato due principi fondamentali di cui uno di ordine morale, l’altra, invece di origine legislativa. In entrambe i casi lei ha mostrato una assoluta carenza di informazione nonché preparazione. Al primo punto è bene ricordarle chi ha donato o a chi è stato espropriato Il Parco Colonna. Florence Trevelyan, nobildonna Inglese giunta a Taormina nel 1889 con i suoi 5 amatissimi cani e insieme al marito, ha fatto tanto e dato altrettanto alla città. Il Parco in se ha i “ Dolmen” costruzioni funerarie in pietra del 3° millennio A.C. che la Trevelyan fece costruire in ricordo dei suoi 5 gioielli a quattro zampe. I cani. Nel testamento obbligò gli eredi a non costruire mai in “Hallington Siculo” e sull’Isola Bella, a non cacciare nelle sue vaste proprietà e di accogliere e curare gli uccellini ed i cani come aveva fatto lei. A tanta chiarezza di intenti della Sua benefattrice, non crede di avere Lei in qualità di Sindaco, creato un vero e proprio paradosso nel non consentire l’ingresso alle uniche creature, invece, amate dalla donatrice del sito in questione? Anche nel caso in cui si trattasse di esproprio nel 1923 con la motivazione della pubblica utilita’ trasformandolo in Giardino Pubblico, proprio grazie al Ministro delle regie Poste e Telegrafi, Giovanni Colonna. A tanta chiarezza di intenti della Trevelyan, non crede che Taormina abbia abbondantemente approfittato in passato, delle circostanze, prendendo qualcosa che non gli apparteneva? Ma in quel periodo c’era il Re e ben poco poteva il cittadino. Ma al giorno d’oggi non crede di avere Lei in qualità di Sindaco, creato un vero e proprio paradosso nel non consentire l’ingresso alle uniche creature, invece, tanto amate dalla Trevelyan, reiterando ancora la precisa volontà di perseverare in questo abuso delle disposizioni testamentarie? Da questo le solite assurde motivazioni legate all’igiene e al decoro, che di certo addurrà, ma le rammentiamo che, sia l’igiene pubblica che il decoro sono una sua precisa responsabilità, non nell’adottare soluzioni facili e poco creative nonché ormai divenute anche obsolete e vecchie, come quelle di precludere l’accesso, ma, invece nell’adottare tecniche e modi “moderni” in tendenza con i tempi e soprattutto le Volontà, popolari, testamentarie e, più di tutto di Legge. Signor Sindaco si aggiorni, si evolvi, accetti di avere sbagliato e revochi la sua ordinanza. Non ci risulta che prima di dare un simile divieto lei, abbia rispettato il benché minimo obbligo di Legge. Infatti la Legge Regionale n. 15 del 3 Luglio del 2000 all’art 17: Norme di tutela igienica della collettività, le impone al comma 3: Le Amministrazioni Comunali provvedono ad individuare e a delimitare aree da destinare ai cani d’affezione per le funzioni fisiologiche e motorie degli stessi. Le stesse aree sono sottoposte a frequente rimozione delle deiezioni e a periodici interventi di bonifica. La soluzione che metterebbe pace alle parti sarebbe individuare un area all’interno del Parco, che possa fungere da zona di deambulazione per i cani così come previsto dalla Legge. Le rammentiamo, inoltre che molti dei suoi concittadini sono costernati dalla sua ordinanza presa senza minimamente tenere in considerazione le volontà dei tanti, ma le sole sue e della sua stretta cerchia di condivisioni, che al giorno d’oggi, fortunatamente sono da considerare una esigua fetta di popolazione, in un mondo che si sta evolvendo, guardando al rispetto della natura e degli animali. In ultimo le rammentiamo che Taormina è meta di turisti stranieri i quali è noto, siano estimatori delle cose fatte bene, degli animali ben trattati e delle Istituzioni che funzionano nel pieno rispetto delle Leggi. Signor Sindaco polemiche a parte, faccia la cosa giusta per il bene di tutti, prima della Città di Taormina patrimonio di tutti”.