SANTA TERESA DI RIVA – “Novantamila volte vergogna”: così titola il manifesto comparso ieri sui muri di Santa Teresa di Riva con il quale la maggioranza trasversale (Sicilia Vera, Futuro e Libertà, Udc) denuncia la spesa di 90 mila euro “senza gara di appalto” con 7 determine dirigenziali “di somma urgenza”. Secondo i consiglieri della maggioranza trasversale il sindaco Alberto Morabito avrebbe fatto ricorso alla somma urgenza “per favorire le solite ditte amiche”. E si citano le determine per le rampe di accesso sull’arenile, la pulizia dei pozzetti Lungomare, gli interventi di scerbatura, la manutenzione degli impianti, la pulizia della spiaggia, l’installazione delle docce, il ripristino della pavimentazione: tutti provvedimenti adottati tra il 9 giugno ed il 18 luglio. Secondo la maggioranza trasversale, che firma il manifesto in questione, si tratta di lavori programmabili e non certo urgenti ed indifferibili, e “denuncia questo sistematico metodo scellerato, portatore di favoritismi, che ha recato e recherà danni alle casse comunali”. Si tratta, come prealtro annuncia il manifesto, di una prima puntata, perché ci sarà un seguito. La questione era stata sollevata durante l’ultimo consiglio comunale dal capogruppo del Fli Roberto Moschella, che aveva sostenuto che il mancato ricorso alla gara di appalto non aveva consentito un risparmio di almeno 30 mila euro, al quale il sindaco aveva risposto che si trattava di lavori “non prevedibili e non programmabili”. In particolare Morabito aveva posto l’accento sulla necessità di ricorrere all’affidamento straordinario della manutenzione dell’impianto elettrico, che da mesi era ferma “per responsabilità della ditta precedente che, a suo giudizio, non meritava di appartenere all’albo delle imprese”. La verità è che fino a quando Fli era nella maggioranza di Morabito, nessuna censura era stata fatta alla ditta del fratello di Roberto Moschella, che aveva lasciato la manutenzione dell’impianto – ci disse – per carenza di fondi. La “sparata” di Morabito, quindi, anche a noi, era apparsa eccessiva. Infatti il consigliere Moschella aveva chiesto che quella frase fosse trascritta a verbale per evidenti ragioni personali e percè la ditta tutelasse il proprio buon nome. Una considerazione va fatta sul manifesto apparso domenica: la legge consente il ricrorso alle somme urgenze. Se in tali provvedimenti dovessero esserci illegittimità, o, peggio, illegalità, allora si che la questione sarebbe rilevante. Altrimenti è come abbaiare alla luna.
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