Dall’avv. Paolo Turiano, presidente dell’Asd Sportinsieme S.Teresa, riceviamo e pubblichiamo questa lunghissima lettera con la quale replica all’ex presidente Mimmo Saglimbene.
Egregio Direttore, quando, poco più di un mese addietro, il C.D. dell’A.S.D. Sportinsieme mi ha eletto Presidente pensavo che le uniche occasioni per chiedere la cortese collaborazione Tua e dei Tuoi colleghi giornalisti sarebbero state quelle volte ad informare gli sportivi di S. Teresa di Riva e della zona jonica sulle vicende sportive della Società. Non avrei mai pensato, al contrario, di dover chiedere ospitalità per fornire alcuni chiarimenti e qualche precisazione, peraltro assolutamente doverosi, in ordine ad un comunicato, pubblicato il 22 luglio u.s., a firma dall’amico Mimmo Saglimbene che, per molti anni, mi ha preceduto nella carica che adesso ricopro e con il quale ho avuto modo di collaborare, ovviamente nei limiti delle mie possibilità, insieme agli altri membri del Direttivo nella comune ed amichevole gestione della gloriosa Società. Immaginavo, infatti, da ( ormai ) vecchio appassionato, di dovermi interessare di vicende che avrebbero dovuto avere per oggetto lo sport ed il calcio in particolare e di dover dedicare il mio tempo libero ad un’attività strettamente collegata, appunto, ad uno sport che tanta parte ha avuto, e continua fortunatamente ad avere, nella mia vita i cui valori ho sempre esaltato e cercato di trasmettere agli altri. Dico subito, quindi, che, nel momento in cui ritengo necessario, ed anzi doveroso, chiarire e precisare alcuni aspetti della vicenda che hanno dato luogo al comunicato di Mimmo Saglimbene, non intendo assolutamente avviare una polemica che sarebbe inutile, sterile e fuorviante rispetto agli obiettivi che si prefigge la Società e che, pertanto, sarà questa la prima ed ultima volta che interverrò, nella mia qualità, sull’argomento. Credo, anzitutto, di poter tranquillamente affermare che, nella circostanza, non vi è stato alcun “ tradimento” né, tantomeno, alcuna congiura in danno di chicchessia ma solo la più normale e legittima conclusione di una travagliata e, purtroppo, non breve situazione di divergenze manifestatasi all’interno del Consiglio Direttivo in ordine alla gestione economico-finanziaria della Società che ha indotto una importante componente del predetto Organo ( otto consiglieri su undici ) a prendere decisamente posizione nel senso del cambiamento. Tutto ciò non è avvenuto, contrariamente a quanto si afferma nel comunicato di Mimmo Saglimbene, attraverso una mozione di sfiducia nei confronti del medesimo ma piuttosto con una proposta di azzeramento di tutte le cariche avanzata nel corso della riunione del 15.6.2011 dal Vice-Presidente uscente Salvatore Crisafulli ampiamente condivisa dalla maggioranza dei consiglieri, che ha successivamente condotto alle nuove nomine. Quanto detto può agevolmente desumersi dai verbali della riunione e dalla documentazione agli atti della Società, dai quali, peraltro, non risulta che, ad oggi, siano pervenute dimissioni da parte di alcuno né dalla carica di Presidente né da quella di componente il Consiglio Direttivo. Una decisione, quindi, assunta non certamente “ per avallare interessi strettamente personali di alcuni degli stessi componenti del C.D” ( per quanto mi riguarda, in particolare, a fronte di qualche piccolo risultato ottenuto in altri campi della mia vita, la carica di Presidente, che pur mi gratifica e mi onora, non rappresentava certo il massimo delle ambizioni! ) che sarebbero addirittura “ contrari e controproducenti ai principi e agli interessi della Società” . Il richiamo ai “principi” dello Sportinsieme mi pare, invero, quantomeno azzardato, a meno che, in tempi recenti, gli stessi non si siano, a mia insaputa, modificati; quanto agli “interessi”, una più attenta riflessione su qualche leggera confusione tra quelli propri della Società ed altri del tutto estranei alla medesima avrebbe, a mio avviso, consigliato maggiore prudenza nelle dichiarazioni. Lo Sportinsieme, cari amici, continua a credere nei valori dello sport praticato a livello esclusivamente dilettantistico ma, ad onta della sua intestazione, l’Associazione, negli ultimi anni, se continuava a poter essere considerata “sportiva”, era certamente divenuta assai poco “dilettantistica”. Vi è stata, poi, specie nelle ultime stagioni, una identificazione soggettiva tra la Società ed alcune ben individuate componenti di essa sicuramente eccessiva ed una altrettanto eccessiva concentrazione di ruoli in un unico soggetto che ha progressivamente condotto ad una assunzione delle decisioni più importanti in maniera assai diversa da come prima avveniva quando, sia pure attraverso una dialettica interna a volte aspra ma pur sempre amichevole, le decisioni stesse venivano totalmente condivise. Ne è risultata una situazione di conflittualità interna che è stata risolta nella maniera più ovvia e, se mi è consentito, “democratica”, e cioè con la modifica di un assetto sociale che si è ritenuto, da parte della maggioranza dei soci, non più rappresentativo dei veri e sostanziali interessi della Società. Per quanto riguarda la gestione economica ed amministrativa va precisato che “l’attivo di amministrazione” cui fa riferimento il comunicato del mio predecessore assai difficilmente sarebbe stato sufficiente ad iniziare la nuova stagione giacchè il residuo di 38 Euro ( TRENTOTTO) reperito sul conto corrente della Società non avrebbe certamente consentito di onorare gli impegni per l’iscrizione ai vari campionati e quant’altro necessario, così come non si comprende in base a quale criterio di buona amministrazione la somma di Euro 1.733,60 da versare a titolo di imposta IRES relativamente al periodo 01/01/2010-01/12/2010 debba gravare, come in effetti avviene, sulla nuova gestione.. Di fronte a tali dati documentali parlare di “ comportamenti irresponsabili e disonesti” mi pare, oltrechè offensivo, che possa rappresentare, per rimanere in termini sportivi, un clamoroso autogol. Passando, ancora, alla interminabile serie di ringraziamenti, cui, per la gran parte, anche a nome della Società intendo associarmi, non posso non rilevarne la palese maliziosità e la evidente finalizzazione ad una malcelata (specialmente nei confronti di qualcuno ) captatio benevolentiae. Certo il ruolo di Carmelo Saglimbeni, del dott. Giannetto, di Rino Maiorana e dell’Avv. Massimo Principato è stato sempre da tutti apprezzato e riconosciuto ma ricordarsene solo ora, con specifica citazione, appare un tantino ipocrita e sospetto. Le medesime considerazioni valgono per gli atleti che, nell’ultima stagione ed in quelle precedenti, hanno indossato la maglia dello Sportinsieme. Tutti, senza distinzione, vanno ringraziati per quello che, negli anni, hanno dato allo Sportinsieme senza dimenticare, tuttavia, quello che dalla Società hanno ricevuto sotto i più diversi profili. Nessuno è mai stato considerato “finito ed inutilizzabile” fin quando è rimasto nelle fila della Società. Sono state fatte, ed ancora verranno fatte, valutazioni non solo tecniche ma anche e soprattutto morali e comportamentali in esito alle quali vi saranno atleti che non rientreranno più nei programmi dello Sportinsieme, cui in ogni caso va la gratitudine per l’apporto dato l’augurio per le migliori fortune presso le nuove destinazioni. Ma va pure detto, con forza, che lo Sportinsieme non si ritrova ad “elemosinare” la permanenza di nessuno. Verranno opportunamente contattati, e per alcuni ciò è già avvenuto, coloro i quali, in base alle valutazioni dei responsabili tecnici ed ai requisiti posseduti, rientrano nei programmi della Società e verrà verificata, senza alcuna protervia ma al tempo stesso con la dovuta fermezza, la disponibilità di ciascuno a continuare a far parte di un contesto nel quale, come si usa dire, tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Quanto agli atleti ancora vincolati per regolamento, a qualunque categoria essi appartengano, è bene dire subito che gli stessi, molti dei quali provenienti dal settore giovanile, costituiscono un patrimonio di cui la Società non intende in alcun modo e per nessuna ragione privarsi. Nessuno, quindi, verrà ceduto. Lo Sportinsieme allestirà, come sempre, una squadra capace di affrontare in modo sicuramente dignitoso un campionato impegnativo e difficile qual è quello di Promozione, tenendo alto, ancora come sempre, il nome di S.Teresa di Riva al di là di tentativi di ostacolarne il disegno attraverso l’estemporanea presenza di squadre di altri “quartieri” che verranno ad aggiungersi a quelle già del tutto legittimamente esistenti. Non posso esimermi, da ultimo, sempre a nome della Società, a stigmatizzare le espressioni utilizzate nei riguardi di facilmente individuabili amici che hanno condiviso con il mio predecessore la veste di Soci fondatori della Società e che, oggettivamente, tanta parte hanno avuto nei successi conseguiti, a tutti i livelli, dalla stessa. Credo, infatti, che sia inconfutabile il ruolo svolto da questi fin dalla fondazione della Società sul piano non solo tecnico ma anche organizzativo e sociale e ciò è dimostrato dalla continua e persistente vitalità di un settore giovanile, a partire dalla Scuola Calcio passando attraverso le squadre Allievi e Giovanissimi fino ad arrivare alla squadra Juniores, serbatoio inesauribile di talenti, alcuni dei quali approdati a Società professionistiche, e protagonista di importanti affermazioni nei vari campionati cui si è partecipato, non ultimo quello dello scorso anno che tutti certamente non avranno dimenticato. Quel settore giovanile nell’utilità del quale, nonostante quanto detto, fin dalla Presidenza assunta nel 1999, l’amico Saglimbene per la verità non sembrava credere molto, desiderando privilegiare evidentemente l’attività della prima squadra certo assai più visibile ma altrettanto certamente non più importante di un vivaio di giovani indubbiamente più vicino a quegli scopi sociali ed educativi inseriti nello Statuto della Società e a quei principi cui si è fatto un forse indebito richiamo. In questa vicenda non ci sono pupari né, tantomeno, pupi da manovrare, come assai significativamente è stato riportato qualche tempo addietro da un quotidiano molto seguito da un giornalista sicuramente ed opportunamente imbeccato. Vi è solo, a questo punto, uno squallido, pervicace e maldestro tentativo di delegittimare una dirigenza fatta da persone che amano lo sport, che intendono portare avanti, con regolarità e correttezza, un progetto iniziato quasi vent’anni addietro e proseguito negli anni e che non si faranno certamente intimorire da chiacchiere da bar o quant’altro. E’ stata indubbiamente una triste esperienza nella storia dello Sportinsieme, è una pagina nera che va chiusa. Ora che ognuno faccia la sua strada nel rispetto degli altri e dei valori dello sport e ci si adoperi, con serietà e coerenza, per fare in modo, lo dico anche per quel poco di esperienza che mi deriva dall’età e dalla professione che svolgo, per evitare che quella maledetta pagina venga riaperta. Mai come in questa occasione vale il noto detto secondo il quale “il silenzio è d’oro”.
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Fin qui Paolo Turiano. Querelle chiusa, per quanto ci riguarda, e che ognuno pensi alle fortune della propria squadra, guardando avanti, senza rimpianti e senza rancori.