L’ultimo urlo è del Gescal. A far volare i peloritani in seconda categoria è il rigore di Carrozza, e scoppia la festa. Una scena indescrivibile per i ragazzi di mister Giordano, che corrono tutti, con le mani al cielo, a festeggiare l’autore dell’ultimo rigore. Abbracci, lacrime e grida di gioia. Nel volto si legge anche tanta stanchezza ma, con la vittoria finale, le fatiche sono volate via. A far da padrone sono le bollicine di spumante. La promozione premia così una stagione esaltante, con un girone di ritorno dominato grazie ad un bel calcio e alla cinicità degli attaccanti. Mentre una squadra festeggia l’altra, lo Sparagonà, esce dal campo mestamente, ma tra gli applausi dei tifosi che, per tutto l’arco della gara, non hanno smesso un attimo di incitare i giocatori in campo. Sono corsi numerosi al Bisconte. Il salto di categoria per i santateresini si è fermato dagli undici metri. Un soffio. Un traguardo svanito per una maledetta lotteria dei rigori. Il rettangolo di gioco si colora di biancoverde, dove i giocatori del Gescal si complimentano a vicenda e Giordano è portato in trionfo. Una promozione costruita pian piano, in cui tutte le componenti alla fine sono state determinanti per approdare nel palcoscenico della seconda categoria. Dopo l’amarezza dello scorso anno, è esplosa la rabbia quando il tiro di Carrozza si è insaccato. Ed è esploso l’ultimo urlo del campionato.
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