SANTA TERESA DI RIVA – Il “trattamento” riservato ai tifosi di Santa Teresa di Riva nella palestra comunale di Villabate, in provincia di Palermo, per gara 3 della partita di volley di serie C femminile con l’Us Volley Palermo valevole per l’accesso alla finale per la promozione in B2, “marchiati” come animali al macello, diventa un caso politico. Il sindaco di S.Teresa di Riva, Alberto Morabito, e l’assessore allo sport, Gianandrea Agnoni (su sollecitazione del capogruppo Pippo Arpi), hanno scritto una lettera di protesta al sindaco di Villabate ed al comitato regionale della Fipav, denunciando il trattamento ricevuto da oltre cento tifosi che si erano sobbarcati una trasferta di seicento chilometri per sostenere le ragazze di S.Teresa. “ A Villabate – scrivono – abbiamo assistito a qualcosa che non ha nulla a che vedere con lo sport e che ci ha disgustato a tal punto di prendere l’iniziativa di renderlo noto a voi che rappresentante questa disciplina sportiva ai massimi livelli. Siamo stati costretti a subire lo “schifo” più assoluto ed è avvenuto di tutto. La stessa palestra che 15 giorni prima è era agibile ed aperta in tutti i settori era fruibile per soli cinquanta posti, metà dei quali riservati a noi ospiti. La gradinata ( si fa per dire ) era chiusa da una rete e gli spettatori erano accalcati sul perimetro del terreno di gioco con un rischio ancora maggiore. Al contrario delle norme vigenti in tutti gli ambienti dove si svolgono competizioni sportive ci è stato impedito di portare nella fatiscente palestra tamburi, trombe e quant’altro serve per fare una sana attività di sostegno alla propria squadra, arnesi che sono omologati e consentiti all’ingresso in tutte le strutture sportive d’Italia, evidentemente Villabate è una repubblica autonoma. All’ingresso minuscolo (quello si sicuramente non a norma) si trovavano due “buttafuori” che con un fare non certamente rassicurante “gestivano” il traffico in entrata e in uscita degli spettatori marchiandoci con un timbro a mo’ di animali. E’ lecito che dei “buttafuori” possano perquisire ed apporre dei timbri a donne, bambini e uomini che vogliono godersi un sano pomeriggio di sport?”. E concludono con una richiesta. “Chiediamo che quanto da noi descritto sia oggetto di approfondite indagini della Federazione affinché i sani principi dell’agone sportivo regnino sovrani ed anche per dare una risposta ai nostri figli che insieme alle nostre mogli ci accompagnavano in quella che doveva essere una festa dello sport e che invece è stata una rassegna di scorrettezze al limite dell’illegalità”. La lettera è stata fatta propria dall’amministrazione comunale che l’ha inoltrata in via ufficiale a quella di Villabate. Della questione se ne occuperà anche il consiglio comunale.