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giovedì, Novembre 14, 2024
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In cinque anni triplicato il costo smaltimento rifiuti. Chi specula sulle spalle dei cittadini?

“Con questo sistema non è più possibile andare avanti, dobbiamo trovare assieme alla Regione una soluzione a questo stato di cose”. Il dibattito è aperto tra i sindaci, ma non si arriva a nulla. Bisogna cercare di capire come andare avanti per il futuro, cambiare sigla (da Ato a Ssr) è solo un esercizio accademico se non si tramuta in un risparmio per i cittadini che in cineur anni si sono visti triplicare le bollette anche perché è fallita la raccolta differenziata che avrebbe potuto mitigare i costi di conferimento in discarica. Ma quelle dei sindaci sono dichiarazioni di insoddisfazione o semplicemente di facciata? In fin dei conti l’assemblea dell’Ato è formata dagli stessi sindaci che oggi si lamentano e che in quella sede avrebbero potuto far valere le proprie ragioni. Invece spesso si parla di poltrone e incarichi. “Il sistema dello smaltimento dei rifiuti – dice il sindaco di Roccalumera Gianni Miasi – oltre a rivelarsi un fallimento, è diventato una voragine che rischia di inghiottire i bilanci dei comuni e, per riflesso, di ripercuotersi nelle tasche dei cittadini. Fino a cinque anni orsono, il comune di Roccalumera, a fronte di un incasso Tarsu di poco più di 400 mila euro riusciva ad avere un servizio più che soddisfacente. Dall’entrata in vigore dell’Ato la mia amministrazione ha dovuto aumentare per ben due volte la tassa sulla spazzatura. Oggi, dopo gli aumenti, abbiamo un incasso di circa 600 mila e passa euro mentre dobbiamo pagare fatture di un milione di euro”. Anche a Santa Teresa di Riva le cose sono al limite della rottura. “Il nostro comune – dice Gianni Agnoni, assessore con delega all’Ato – è in regola con i pagamenti, versa ogni anno più di un milione e duecentomila euro, ogni anno sempre di più, tanto che abbiamo dovuto aumentare le bollette riversando una parte dei costi sui cittadini, ma il servizio non sempre corrisponde a quello che è nelle aspettative. Ogni giorno riceviamo lamentele per zone che vengono trascurate dagli addetti, evidentemente non è colpa loro, ma di chi impartisce le disposizioni”. E si fa strada la prospettiva di tornare all’antico: gestione in proprio, come pensa di fare il sindaco di Sant’Alessio: “Costano troppo e non c’è una vera e propria qualità del servizio. Ce ne siamo accorti con la recente mareggiata quando i lavori per la pulizia del lungomare procedevano a rilento”.

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