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venerdì, Gennaio 3, 2025
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INTERVENTO DEI CARABINIERI: SALVATO UN UOMO

Messina – Il tempestivo intervento di una pattuglia dei carabinieri ha scongiurato il drammatico epilogo che ha visto protagonista un uomo di 53 anni che in preda ad un momentaneo stato di smarrimento si era lanciato in mare dopo essersi legato ad una bombola di gas. A lanciare l’allarme al numero di emergenza 112 un cittadino che ha segnalato all’operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina che sulla spiaggia prospiciente il villaggio Aqualaldrone di Messina, vi era un uomo che si aggirava sulla spiaggia completamente vestito tenendo in mano una grossa bombola di gas. Immediatamente, l’operatore della Centrale Operativa, dopo avere individuato tra le pattuglie in servizio esterno per la prevenzione dei reati, quella più prossima alla località segnalata, inviava sul posto la pattuglia composta da un sottufficiale dell’Arma ed un Carabiniere, entrambi effettivi alla Stazione Carabinieri di Castanea delle Furie, i quali, raggiunta in pochi minuti la località segnalata notavano un uomo a circa 200 dalla battigia, mentre nuotava in evidente stato di difficoltà tra le onde. Prontamente e senza alcuna esitazione, i due militari dell’Arma dopo essersi svestiti dell’uniforme e dei pesi che avrebbero reso ancora più difficoltosi i loro movimenti in mare, si lanciavano tra le onde tentando nel contempo di attirare verso di loro l’attenzione del malcapitato inducendolo a desistere dal compiere l’insano gesto. Dopo avere raggiunto il malcapitato, i due Carabinieri notavano che lo stesso era ancora vivo, ma in stato di incoscienza, verosimilmente dovuto ad una fuoriuscita di gas dalla bombola cui il corpo del 53enne era vincolato da una fune che gli cingeva il collo ed i piedi. A quel punto, i due militari dell’Arma, si immergevano sott’acqua e seppure con grandi difficoltà riuscivano a slegare dal vincolo della corda il malcapitato che veniva quindi riportato a nuoto verso la spiaggia. In tale frangente, giungeva in quel tratto di mare anche la Motovedetta dei Carabinieri classe 700 di stanza a Messina, che era stata fatta convergere nella località al fine di fornire un supporto anche dal mare. Una volta sulla spiaggia, il 53enne in evidente stato di crisi ipotermica è stato affidato ai sanitari del 118, frattanto intervenuti, che lo trasportavano presso l’Ospedale “Papardo” di Messina per le cure del caso. Proseguono intanto in queste ore ulteriori accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di Messina Centro al fine di chiarire i dettagli dell’intera vicenda ed i motivi alla base del drammatico gesto da parte dell’uomo. In serata, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Claudio Domizi, si è recato presso la Stazione di Castanea delle Furie per complimentarsi con i militari dell’Arma per il coraggioso intervento che ha permesso di salvare la vita del 53enne.

Letojanni – I Carabinieri del NORM della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione ad un provvedimento custodiale emesso dal Tribunale di Messina – Collegio per il Riesame che, a seguito di impugnazione innanzi la Corte di Cassazione dell’ordinanza di scarcerazione emessa lo scorso 4 settembre 2009 dal citato Tribunale, ha emesso una nuova misura di custodia cautelare in carcere a carico di Luciano Testa, nato a Catania cl. 1980, già noto alle Forze dell’Ordine. Come si ricorderà, lo scorso mese di agosto 2009, il Testa, unitamente ad un correo, erano stati arrestati in circostanze diverse, dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Taormina, in collaborazione con i colleghi della Stazione Carabinieri di Letojanni, in quanto ritenuti gli autori della rapina perpetrata poco dopo le 13.30 del 18 agosto 2009, ai danni dell’ufficio postale di Letojanni (ME). Nella medesima giornata, i Carabinieri, avevano arrestato il 43enne Luigi Mineo, originario di Acicastello (CT), che venne bloccato mentre era in fuga bordo di un’autovettura nel centro abitato del Comune di Sant’Alessio Siculo (ME). Il giorno successivo, grazie alle descrizioni fornite dai testimoni, i militari dell’Arma erano risaliti all’identità di Luciano Testa, originario del catanese, già noto ai Carabinieri dell’Aliquota Operativa poiché gravitante spesso nel territorio del Comune di Giardini Naxos (ME).

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