Furci Siculo – Dopo aver denunciato alla Corte dei Conti la passata gestione amministrativa, il gruppo dell’attuale sindaco Bruno Parisi ha pure denunciato al Procuratore della Repubblica di Messina i nove consiglieri dell’ex primo cittadino Sebastiano Foti per abuso d’ufficio, e cioè per non aver approvato il bilancio di previsione entro il termine previsto (il 30 settembre dello scorso anno). Succede rare volte che un’amministrazione, dopo aver vinto le elezioni, denunci alla Corte dei Conti e al Procuratore della Repubblica gli avversari politici. A Furci è successo. La prima denuncia è stata una sconfitta per il sindaco Parisi, perché la Corte dei Conti con una nota del luglio scorso, ha fatto capire di non avere ravvisato alcuna irregolarità nel conto consuntivo del 2008 e quindi “l’istruttoria di controllo può pertanto considerarsi, allo stato degli atti, conclusa”. La seconda denuncia del gruppo del sindaco Parisi contro i suoi diretti avversari politici è dello scorso anno, quando il consiglio comunale capitanato dal presidente Sebastiano Foti (sindaco uscente) non riuscì ad approvare entro i termini previsti dalla legge (il 30 settembre 2009) il bilancio di previsione. Il civico consesso a seguito di questa inadempienza è stato sciolto nel dicembre dello stesso anno e la gestione affidata ad un commissario regionale. Ma per il gruppo del sindaco Parisi la mancata approvazione del bilancio da parte del presidente Foti, che disponeva di una maggioranza di nove consiglieri (su 15) è stata interpretata come un abuso d’ufficio, un danno per il paese, per cui ha presentato un esposto al Procuratore della Repubblica. E così in questi giorni sono stati ascoltati in Procura tutti i nove consiglieri, assistiti dai rispettivi legali, e cioè Sebastiano Foti, Alessandro Niosi, Carmelo Pugliatti, Carmelo Moschella, Severino Palato, Ivan Riganello, Beniamino Lo Giudice, Carmelo Andronaco e Tino Vinci. Quest’ultimo si era dimesso dal civico consesso il 3 agosto del 2009 e quindi non ha partecipato il 30 settembre alla riunione del consiglio. Ma stranamente è stato denunciato anche lui. Adesso, e comunque a conclusione dell’esito delle indagini, si è in attesa del giudizio finale che potrebbe portare anche alla richiesta di archiviazione. Ma al di là del responso del Tribunale di Messina, c’è da sottolineare l’aria pesante che si respira negli ambienti politici di Furci. Mai tante denunce, mai tanto odio, mai tanto disprezzo. Che dire? Non si guarda al passato per affrontare progettazioni e programmi per il futuro e soprattutto non è con la carta bollata che si risolvono i problemi di un paese.