Messina – Si tratta di una audace quanto insolita rapina che val la pena di conoscere, soprattutto per la dinamicità di come si è svolta. Non solo, ma per capire anche dove arriva la mente di questi giovani malviventi, capaci di tutto per pochi spiccioli. Ecco i fatti, per come si evince dal comunicato diramato in serata dal comando provinciale dei carabinieri di Messina. “ Con la cattura a cura dei Carabinieri di un 19enne messinese, già noto alle Forze dell’Ordine, si è concluso poco dopo mezzogiorno, il sequestro lampo in cui sono rimasti vittime un giovane automobilista appena 20enne e la madre di quest’ultimo, che nel corso di due interminabili ore sono stati costretti a consegnare al giovane malfattore, diversi oggetti in oro e la somma contante di 250,00 euro. Secondo la ricostruzione della vicenda effettuata dai militari dell’Arma, grazie anche al minuzioso racconto delle vittime, il giovane malfattore sarebbe entrato in azione poco dopo le 5,00 di ieri mattina, quando nel rincasare alla guida della propria autovettura, giunto in località S. Agata, veniva affiancato da un motociclo di grossa cilindrata, con due giovani a bordo. Dopo averlo invitato a fermarsi, repentinamente, il passeggero del motociclo si introduceva fulmineamente nell’auto, colpendo il conducente del mezzo più volte al volto indi puntandogli un coltello alla gola, gli intimava di consegnargli quanto in suo possesso e nella circostanza gli stappava dal collo una collana d’oro. A quel punto, il malfattore, verosimilmente insoddisfatto per il magro bottino, sempre sotto minaccia del coltello, costringeva la vittima a raggiungere la propria abitazione dove, al fine di non farsi individuare da altri congiunti della vittima, copriva il suo volto con un maglione. Quindi, continuando a puntargli il coltello alla gola, raggiunta la camera da letto dove dormiva la madre della vittima, costringeva quest’ultima a consegnargli diversi oggetti in oro e nella circostanza si faceva consegnare altresì il suo bancomat con il codice PIN. Dopo avere minacciato alla donna ritorsioni nei confronti del figlio se la stessa avesse avvisato le Forze dell’Ordine, il malfattore raggiungeva con la vittima un Istituto di credito sito sulla via Consolare Pompea, dove, in ultimo lo costringeva a prelevare la disponibilità massima del bancomat di 250,00 euro. A quel punto, sempre a bordo della citata autovettura condotta dalla vittima, si faceva accompagnare in un quartiere cittadino e, poco prima di scendere dal mezzo e far perdere le proprie tracce, si disfaceva del coltello. Finalmente libero dal proprio aguzzino, il giovane automobilista, ancora visibilmente scosso, si portava immediatamente presso la Stazione Carabinieri di Faro Superiore denunciando minuziosamente quei tragici momenti trascorsi, fornendo, nella circostanza, una descrizione del malfattore. Raccolti quindi tutti gli elementi necessari per avviare una delicata attività investigativa, i militari della Stazione di Faro Superiore, unitamente a quelli della Stazione di Messina Giostra, quest’ultimo Comando territorialmente competente nella zona dove si era dato alla fuga il malfattore, adeguatamente supportati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro, grazie alla perfetta conoscenza del territorio e delle sue dinamiche criminali, riuscivano ad individuare appena poche ore più tardi, dopo attente ricerche, il domicilio del malfattore. Predisposto un adeguato dispositivo e cinturata l’abitazione del presunto malfattore, i Carabinieri, dopo avere fatto irruzione, avendo individuato la persona ricercata in Gianfranco Bonanno, 19 anni di Messina, già noto alle Forze dell’Ordine, procedevano alla perquisizione del suo domicilio. Nel corso della perquisizione domiciliare i militari dell’Arma rinvenivano alcuni indumenti corrispondenti a quelli indossati dal malfattore nonché una banconota da 50,00 euro che venivano sottoposti a sequestro. A quel punto, per il giovane malvivente scattavano le manette con l’accusa di sequestro di persona, violazione domicilio, rapina, estorsione e porto abusivo di armi. Su disposizione del magistrato di turno, tempestivamente informato dai Carabinieri della Compagnia di Messina-Centro, Gianfranco Bonanno veniva trasferito presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’A.G..
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