S.Teresa di Riva – Nel salone espositivo Ottagono, allestito da Roberto Mantarro, con la sapiente regia dell’eclettico Giorgio Fleri, i vari ambienti d’alto arredamento sono stati impreziositi dalle ultime creazioni dell’artista Graziella Paolini Parlagreco. Si è dato appuntamento in occasione dell’evento, un selezionato campione dell’ambiente culturale del comprensorio jonico, con un momento conviviale curato nei minimi dettagli dal servizio esternalizzato del Parco Ducale, esempio di raffinatezza e qualità. L’opera pittorica di Paolini Parlagreco che orbita quasi sempre nell’universo del femmineo puro, leggiadro, sensuale e capace di far aleggiare un fascino senza tempo che dal casto non riesce a trascendere nel puramente erotico, ha avuto modo di essere presentata da Max Ardigò, che da tempo segue almeno sulla provincia messinese gli happening dell’artista, essendone un buon conoscitore e soprattutto estimatore. Si è così apprezzata l’anima e l’essenza delle donne-femmine parlagrechiane: ora ninfe, ora regine, decantate da Ardigò durante una sua allegoria pescata dai ricordi della sua infanzia nel definirle come parte di una sua personalissima “casa sull’albero”, ambientazione poetica che ha ammaliato il pubblico. Il salone Ottagono, ha accolto con grande sensibilità e disponibilità l’evento, garantendo il protrarsi della mostra per dar modo a quanto più pubblico di organizzare un proprio sentiero di sensibilità all’interno dell’Opera dei Paolini Parlagreco, che era presente all’inaugurazione, disponibilissima con tutti i presenti, e solerte nel dare un breve, discreto, augurio di buona vita soprattutto alle numerose signore intervenute. Quindi è stata l’arte a parlare, i pennelli, le tempere, le acqueforti, ma anche le note mediterranee e sicule in particolare del notissimo Carlo Barbera, musi-drammaturgo, reduce da un fortunato filone di teatro-canzone e sempre fertile e pregno di nuove idee e pieces teatrali, che scendendo inaspettatamente da una scalinata che incombeva sul salotto principale, ha allietato con stornelli in vernacolo siciliano l’atmosfera irripetibile di una serata da incorniciare.