Furci Siculo – Il Parco suburbano, una delle meraviglie della nostra provincia, è in pieno sfacelo. E’ stato lasciato così dalla passata amministrazione e così è rimasto con la nuova giunta Parisi. Eppure il nuovo sindaco aveva più volte sostenuto che, una volta alla guida della cosa pubblica furcese, si sarebbe attivato per riportare il Parco suburbano ai vecchi splendori. Ed invece non è stato così, almeno sino a questo momento. Sono passati quasi due anni dalla sua nomina a primo cittadino e non si muove foglia. Per la verità Bruno Parisi ha intessuto delle trattative con il Corpo Forestale, distaccamento di Savoca, ma il luogotenente Concetto Scarcella ha fatto capire che non era possibile prendere in gestione la cura e la pulizia del Parco suburbano. E così tutto è rimasto come prima. I gazebo sono crollati sotto la spinta degli agenti atmosferici, le ringhiere in legno afflosciate come la neve al sole, i lampioni e le fontanelle distrutti dai soliti vandali, i vialetti coperti da ceste di rifiuti, erbacce e pietrisco. Insomma, una vera desolazione. Eppure per costruire il Parco suburbano, che sorge a monte dell’abitato di Furci, quasi a ridosso della pineta, sono stati spesi circa sei miliardi delle vecchie lire. Una somma da capogiro venti anni fa. Adesso, vedere quella struttura dominio di serpenti, ratti, lucertole e animali randagi fa veramente pena. Il sindaco Bruno Parisi ha sempre accusato la passata amministrazione di aver portato alla distruzione questa una struttura, di ingente valore, turistico e sociale, e che necessitava rimboccarsi le maniche per trovare una adeguata soluzione. Ancora non si è visto niente, ma bisogna anche riconoscere che non è facile rimettere su una struttura devastata all’ottanta per cento. Eppure negli anni passati il Parco suburbano rappresentava un luogo d’incontro per famiglie, che nelle giornate festive, il lunedi di Pasqua e nel periodo estivo trascorrevano in quel luogo una intera giornata, pranzando sotto i gazebo, riposandosi all’ombra dei pini e respirando aria salubre. Adesso, invece, è diventato quasi rischioso visitarlo anche per un’ora.