BASTA UNA FITTA PIOGGIA PER METTERCI IN GINOCCHIO ?

Dai comuni di Gallodoro, Mongiuffi Melia, S.Alessio Siculo, Castelmola, Ganiti, abbiamo ricevuto delle e-mail di protesta per il mancato e tempestivo intervento degli organi competenti, subito dopo il nubifragio di avantieri. Il fatto è che non siamo preparati a questi eventi calamitosi. Cioè mancano squadre di pronto intervento, predisposte dalla Protezione civile e dall’Anas. Non è ammissibile che per un paio di camion di terra franati in località Parrino (tra Capo S.Alessio e Letojanni) è stata interrotta per parecchie ore la Statale 114 Messina Catania. Occorreva solo uno spalatore gommato, un camion e qualche operaio per risolvere il problema in mezzora. Come non è ammissibile che per togliere della terra franta sull’autostrada debbano trascorrere sei ore (dalle ore 15,30 alle 21,30). Nel nostro comprensorio un’ora fitta di pioggia manda in tilt la viabilità in tutti i comuni e mette in ginocchio tutti i comuni, non ancora preparati a queste calamità. Anche perché i movimenti franosi trascinano a valle quintali di terriccio, le strade si intasano, i tombini sono otturati, i centri urbani si allagano (Furci), i comuni collinari restano isolati (Mongiuffi Melia), la strada statale 114 interrotta (Contrada Parrino), l’autostrada A18 pure. Con quali mezzi fronteggiare il violento nubifragio? Nessuno. Dobbiamo solo pregare il Signore che la pioggia torrenziale non duri due, tre ore, altrimenti si rischia di restare sopraffatti. L’alluvione del 27 ottobre di due anni fa evidentemente non ha stimolato i nostri politici regionali e nazionali, né tantomeno gli amministratori comunali. Senza difese eravamo e senza difese siamo rimasti. Emarginati, come sempre.