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martedì, Novembre 26, 2024
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IL PONTE SULLO STRETTO DARA’ LAVORO AI DISOCCUPATI

Roccalumera – “La costruzione del Ponte sullo Stretto prevede l’impiego di 40 mila unità lavorative, ripartite in parti uguali tra la sponda Messinese e quella Calabrese. Il rischio è quello che la società vincitrice dell’appalto, in mancanza di personale specializzato in Sicilia, e maggiormente nella nostra provincia, possa rivolgersi ad altri territori del nord”. La preoccupazione è del sindaco di Roccalumera, avv. Gianni Miasi, che al riguardo ha inviato una circostanziata lettera a tutte le autorità regionali, con in testa il governatore della Sicilia on. Raffaele Lombardo, proprio per denunciare questo possibile risvolto. “Sarebbe, continua Miasi, l’ennesima rovinosa sconfitta di una classe dirigente non in grado di approfittare della straordinaria possibilità di cambiare le sorti della nostra provincia dal punto di vista occupazionale”. Il sindaco di Roccalumera è pervenuto a questa considerazione perché consapevole che i comuni della provincia di Messina, e della Sicilia in generale, non dispongono di giovani specializzati per questo tipo di costruzione, per cui la ditta appaltatrice del Ponte sarebbe costretta a rivolgersi al personale del nord, con l’emarginazione dei disoccupati che germogliano nel Messinese. Per risolvere il problema, sarebbe opportuno, come ha fatto notare ancora l’avv. Gianni Miasi, indire subito un tavolo tecnico politico insieme alla “Società Ponte sullo Stretto”, agli assessori regionali alla Formazione ed ai Lavori Pubblici, al presidente della Provincia e del sindaco di Messina oltre i sindacati di categoria, per rafforzare la scelta di dare priorità alla manodopera siciliana, e messinese in particolare, nella costruzione del Ponte sullo Stretto. Da questa riunione dovrebbe emergere anche quali e quante figure professionali saranno impegnate durante i lavori, per dare così la possibilità ai giovani disoccupati dell’Isola di partecipare a dei corsi di specializzazione. Per Miasi non ci sono dubbi: la realizzazione dell’opera significa anche sviluppo occupazionale. Un obiettivo che non dovrebbe sfuggire ai nostri politici. “Ecco perché, ribadisce Miasi, necessita costituire al più presto un tavolo tecnico politico per risolvere la “questione Messina” e dare così lavoro ai tanti giovani disoccupati dei 108 comuni della nostra provincia”.

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