Pagliara – Nella colluttazione di avantieri notte nella frazione Rocchenere, in cui ha trovato la morte il 24enne Lauro Fausto Miorin, ci sono stati anche tre feriti, tra cui lo stesso omicida. Salvatore Golfo prima di essere rinchiuso nelle carceri di Gazzi con l’accusa di omicidio premeditato, è stato trasportato al Policlinico di Messina per una ferita al polpaccio sinistro. Gli altri due feriti, Beatrice Calabrò ex convivente ed il figlio 15enne, non hanno fatto ricorso alle cure del medico. Tutto questo è stato accertato dai carabinieri della stazione di Roccalumera e della compagnia Messina sud, dopo interrogatori e sopralluoghi nello stabile di via Risorgimento, teatro della rissa. A quell’ora in casa della 48enne Beatrice Calabrò c’erano tre figli, uno nato dal primo matrimonio e gli altri due frutto di una successiva relazione. Verso le 22,30 si è presentato davanti casa, al numero civico 9, Salvatore Golfo 48 anni originario di Savoca ed ex convivente della Calabrò, chiedendo ad alta voce di voler parlare con la donna. C’è stato un po’ di frastuono, poi la madre ed i tre figli sono usciti fuori per discutere con l’uomo. In mezzo alla strada, tra spintoni ed ingiurie, la discussione si è animata. A questo punto è spuntato un coltello da cucina e sono volati i primi fendenti. Bilancio: un morto e tre feriti. Ma rimangono dei punti oscuri su cui stanno lavorando gli investigatori. Perché con un sol coltello, successivamente recuperato dal maresciallo Santo Arcidiacono della stazione di Roccalumera, come si possono ferire quattro persone (di cui una poi è deceduta) di opposte fazioni? O sono stati usati altri coltelli, oppure l’uomo è stato ferito con un altro corpo contundente. Fatto sta che questa rissa, per una relazione fallita, ha portato alla tomba Lauro Fausto Miorin. Il 24enne era corso in difesa della madre, ma ha trovato la morte in mezzo alla strada, sulla frequentata via Risorgimento, finito con una coltellata dall’energumeno Salvatore Golfo. Quest’ultimo non si era rassegnato all’idea di essere stato emarginato dalla sua ex convivente Beatrice Calabrò, per cui la ossessionava di frequente. In particolare, secondo il rapporto degli investigatori, l’uomo aveva incominciato a vessare la donna con atti persecutori, tra cui reiterate minacce, anche di morte. Tra l’altro, lo scorso 9 giugno, la Calabrò aveva denunciato i fatti ai carabinieri, che avevano redatto apposita informativa. Preludio alla tragedia? Intanto si aspettano gli esami dell’autopsia per capire quanti colpi mortali siano stati inferti sul corpo del 24enne, deceduto dopo i soccorsi dei medici del 118 e comunque prima di arrivare al Policlinico. (nella foto, il cerchio indica il posto dove è stato ucciso il 24enne)