Furci Siculo – Il Tar di Catania ha respinto il ricorso presentato dai primi tre dei non eletti della lista “Furci Libera”. Il motivo era quello di invalidare il risultato finale e assegnare la maggioranza del consiglio al sindaco Bruno Parisi, che invece deve continuare ad amministrare con una minoranza consiliare. I tre mancati consiglieri, Massimiliano Sturiale, Giuseppe Triolo e Alessandro Costa, forti di un analogo caso registratosi al comune di Raddusa, si sono rivolti al Tar perché al dott. Parisi, che ha vinto le elezioni come primo cittadino ed ha perso invece la maggioranza in consiglio, toccasse la superiorità numerica anche nel civico consesso. Ed invece il Tar ha lasciato le cose come stanno, con nove consiglieri toccati alla lista “Civiltà e Progresso”, di cui era candidato sindaco il dott. Mario Balletta (battuto per pochi voti), e sei alla lista “Furci Libera” che sosteneva il sindaco Bruno Parisi. Ma il “diverbio” tra maggioranza ed opposizione non è finito qui. Il vice presidente del consiglio Tino Vinci e gli altri consiglieri, subito dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, hanno citato in giudizio Massimiliano Sturiale, Giuseppe Triolo e Alessandro Costa per risarcimento danni e per il pagamento delle spese sostenute, a cominciare dalle parcelle agli avvocati Antonio Scarcella e Raffaele Tommasini. Ed è sempre più la carta bollata che inficia i rapporti tra maggioranza ed opposizione al comune di Furci. Perseverando queste denunce è normale che non può esserci un rapporto di collaborazione, come auspicato dalle forze politiche locali, tra il sindaco Parisi (appoggiato dagli assessori e dalla minoranza consiliare) e il presidente del consiglio Sebastiano Foti. Per cui amministrare in queste condizioni (tra ripicche, denunce e scontri verbali) sembra veramente problematico. Ed a patirne le dure conseguenze saranno ancora i cittadini.