Furci Siculo – Il quattro ottobre scorso il sindaco Bruno Parisi ha emanato una ordinanza di ingiunzione ai proprietari di natanti disseminati sul lungomare di Furci. Si dava cinque giorni di tempo per spostare le barche e sistemarle in un’area della palestra comunale, messa a disposizione dall’amministrazione municipale. “I trasgressori, si legge nell’ordinanza, saranno soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da 74 a 294 euro, oltre il carico delle spese di rimozione e custodia”. I cinque giorni sono passati da un mese, ma tante barche restano ancora sui marciapiedi, a creare comprensibili disagi ai pedoni. La disposizione del sindaco, come si evidenzia nell’ordinanza, può essere disattesa solo nelle giornate di forti mareggiate, ma in quest’ultimo mese il mare è stato calmo e tranquillo, per cui non si sono registrate quelle onde lunghe che lambiscano il lungomare. L’ordinanza del sindaco Parisi non è stata emessa per caso. Lo stesso primo cittadino ha precisato che al comune “sono pervenute segnalazioni da parte dei cittadini che sui marciapiedi, sulle piazze e piazzole del lungomare risultano parcheggiati natanti, che oltre a impedire il normale transito pedonale, sottraggono di fatto aree di sosta ai già limitati parcheggi”. Anche lo scorso anno l’amministrazione Foti aveva predisposto la rimozione dei natanti dal lungomare e la loro temporanea sistemazione in un’area ricavata a monte di via Cesare Battista. Adesso, il nuovo primo cittadino ha voluto dare un segnale più forte, intimando al comando di polizia municipale di “procedere alla rimozione dei natanti abusivamente collocati o abbandonati sul suolo pubblico ed i trasgressori soggetti alla sanzione amministrativa” che va da un minimo di 74 euro ad un massimo di 294 euro. Ma a fronte di questa ordinanza, che è stata trasmessa al comando polizia municipale, all’ufficio tecnico ed ai messi per la notifica, non si è mossa foglia. Parecchie barche continuano a rimanere sui marciapiedi e nelle piazzette del lungomare, causando comprensibili disagi. E nessuno interviene.