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giovedì, Settembre 19, 2024
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ALCUNI MEDICI DI FAMIGLIA CURAVANO ANCHE I "MORTI"?

Persone morte a Furci, S.Teresa, Roccalumera, Messina, Catania, Palermo e mai segnalate all’Usl. Per cui risultava che i medici continuavano a curare “anche i morti” e a percepire regolare indennità. Per gli ammalati invalidi, oltre ai medici anche gli accompagnatori continuavano ad intascare l’indennità. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza. “Si tratta di una falla, una delle tante di un sistema che deve essere necessariamente riorganizzato. Non è più accettabile che vengano pagate indennità per l’assistenza di persone decedute. Il fenomeno ha assunto proporzioni estremamente preoccupanti, con un danno di 14 milioni di euro, cifra che aggrava ulteriormente l’enorme deficit della sanità siciliana e che invece potrebbe essere utilizzata per opportuni investimenti”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Massimo Russo, a proposito dei risultati dell’operazione della Guardia di Finanza secondo cui oltre 50.000 persone defunte risultavano ancora sotto assistenza sanitaria.

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