Furci Siculo – Profonda crisi economica al comune. Non tanto perché mancano i soldi per comprare una risma di carta per la fotocopiatrice, non tanto per l’indennità di carica richiesta dagli assessori (tranne Nino Santoro) della passata amministrazione, quanto per le varie scadenze di pagamento che il comune dovrà onorare. A cominciare dal canone semestrale di 175 mila euro dovuto a mutui per pagare debiti arretrati. Ma quella delle casse comunali carenti è una storia vecchia, che si tramanda da quando, dieci anni fa, è assurto a primo cittadino il dott. Sebastiano Foti. In queste due ultime legislature sono stati pagati debiti fuori bilancio per circa dieci miliardi delle vecchie lire, con mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti. Adesso si è arrivati ad un punto critico. Il comune deve pagare debiti a fornitori e prestazioni professionali per migliaia di euro, deve pagare fatture arretrate e soprattutto spese legali, deve pagare gli stipendi ai dipendenti comunali e le varie indennità ai vigili urbani. Per cui sono saltati le manifestazioni e gli spettacoli estivi (tranne quelli forniti dai privati), l’assistenza agli anziani, i progetti per i giovani, la pulizia generale del paese, le gite per la Terza età. E perdurando questa situazione economica il comune rischia il dissesto finanziario. Il problema potrebbe subire una sterzata innovativa se giunta e sindaco (da un lato) e maggioranza consiliare (dall’altro) attualmente l’un contro l’altro armati, trovassero un punto di congiungimento, anche se l’attuale presidente del consiglio Sebastiano Foti ne dubita: “Da entrambi le parti, egli ha detto, credo che si siano fatti proclami, ma non si siano gettati ponti per collaborare”. Dal canto suo il sindaco dott. Bruno Parisi non avendo liquidità disponibile si sente frenato, tanto che per risolvere urgenti problemi nel paese e non avendo soldi disponibili si è appellato al volontariato. Nel corso di una riunione è stato lanciato il progetto “partecipa alla rinascita del paese”, rivolto a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti di Furci e che possono attivarsi, con le proprie forze, per dare un contributo alla risoluzione di problemi locali. Ma anche qui c’è stato un intervento del gruppo di maggioranza in consiglio, che ha condiviso il lavoro dei volontari a patto però che ognuno di loro venga coperto da polizza assicurativa. E siccome il comune non ha un euro in cassa, l’iniziativa è saltata. Bocce al centro e si riparte. Ma questo muro contro muro a chi serve? Non di certo alla crescita del paese.