11.2 C
Santa Teresa di Riva
lunedì, Novembre 25, 2024
HomeCronacaINTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'UNIONE DEI COMUNI

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’UNIONE DEI COMUNI

Sant’Alessio Siculo – Da poche settimane i paesi di Fiumedinisi, Alì Terme, Alì e Nizza hanno optato per la recessione dall’Unione dei Comuni; questo al fine di creare una nuova unione: l’Unione della Valle del Nisi. Questa scelta ha creato non poco fermento fra le fila della politica; abbiamo così deciso di intervistare il presidente dell’Unione dei diciotto, Giovanni Foti (nella foto con l’assessore Rosanna Fichera), al fine di capire la sua opinione al riguardo.

– Ad oggi quali traguardi ha conseguito l’Unione dei comuni?

“L’Unione ha raggiunto adesso degli importanti obiettivi. Credo che il più importante sia la costituzione di una Agenzia di Sviluppo capitalizzata dall’Unione per 120mila euro che ha sede operativa a Santa Teresa, a Villa Ragno e servirà a potenziare gli imprenditori futuri e quelli già esistenti. L’Unione ha inoltre firmato importanti protocolli con Sviluppo Italia, Italia Lavoro, la Clias e altri enti importanti. Questo permetterà ai cittadini dell’Unione di avere degli sportelli presso l’Unione senza doversi recare, come nel caso di Sviluppo Italia, a Palermo. Questo è un risultato dell’Unione e solo un organismo importante come l’Unione poteva ottenere simili risultati. Credo inoltre che ancora non si siano capite a fondo le potenzialità dell’Unione perché la legge sugli enti locali ha stabilito che su un ordine di interfaccia c’è questa gerarchia: aree metropolitane (qui in Sicilia ce ne sono tre), Unione, Consorzi, Convenzioni, singoli comuni. I singoli comuni sono messi alla fine della gerarchia. Questa Unione dei 18, anche se ha avuto le sue difficoltà iniziali, è il quarto organo della Sicilia. Credo che quella dell’Unione sia una intuizione giusta in linea con il documento di programmazione europea e che darà risultati non di tipo culturale, come è stato detto, ma concreti sul nostro territorio. Solo gli organismi grossi riescono ad ottenere risultati intercomunali; i piccoli organismi sono magari più gestibili però sicuramente non possono ambire ai grandi risultati a cui possono ambire i vasti territori”.

– Il fatto che quattro comuni siano usciti da questa Unione come lo vede? E’ un fallimento dell’Unione stessa?

“E’ inutile fare polemiche. Commento poco la scelta dei colleghi di uscire da questa Unione perché ognuno sul suo territorio si auto-determina. Comunque non è un fallimento, è una scelta territoriale. Evidentemente la Valle del Nisi intravede in uno sviluppo di vallata la propria strategia di sviluppo, non credo ci sia niente di male, è una visione delle cose”.

– A quanti  sostengono che proprio l’essere una Unione a diciotto è un elemento limitante, lei cosa dice?

“Non è assolutamente vero, credo anzi che questa sia la più grossa risorsa. L’anno scorso ad esempio le Unioni con meno di cinque comuni non sono state finanziate; questo vuol dire che l’attenzione è rivolta verso quei comuni o a quei consorzi che hanno grosso territorio e grossi abitanti”.

 – Nei prossimi mesi cosa c’è in serbo all’interno dell’Unione?

“Stiamo mettendo in moto una serie di progetti di cui sono destinatari gli imprenditori e l’Agenzia di Sviluppo sarà proprio a sostegno degli imprenditori accompagnandoli dall’idea iniziale al business plan, elemento base per poter essere finanziati”.

– L’Unione andrà in ferie nel periodo estivo?

“Assolutamente no, l’unione sta lavorando. Io, in quanto presidente, ho evitato durante la trascorsa campagna elettorale di fare proclami su quello che si stava facendo. Si è deciso perciò di divulgare i risultati in una fase non elettorale. Abbiamo voluto non mischiare la politica, che ha sempre le sue sfaccettature, con quello che è la programmazione e lo sviluppo del territorio. Da settembre in poi partirà quindi una campagna pubblicitaria grossa per informare sui risultati raggiunti dall’Unione e sui protocolli di intesa”.

Simona Bordonaro

I piu' letti

P