Scaletta Zanclea – “L’uomo costruisce nei corsi d’acqua, l’acqua fa il suo corso, ed ecco quali sono i risultati” mai parole sono state così inopportune, ed in particolare per il Comune di Scaletta. Nelle Contrade Foraggine, Divieto e Saponarà, tutto c’era, tranne che case abusive. Palazzi risalenti anche al XVIII secolo e al XIX secolo, sono stati trascinati a mare come fuscelli. La sfortuna, di chi ha perso la vita o la propria abitazione, sotto migliaia di metri cubi di fango, detriti, e massi di decine di tonnellate, è stata quella di essersi trovato nella traiettoria, di quello che può definirsi un effetto “Vajont”, che ha creato un immane ondata, che ha riversato a valle tutto ciò che ha trovato davanti alla propria strada. Le foto che testimoniano questa mia riflessione sono incontestabili, dove per secoli è sceso un ruscello oggi c’è un canyon di almeno 100 metri di larghezza, l’altezza dell’onda d’acqua ha superato i 10 metri, e dove c’erano terrazzi centenari, coltivati ad agrumi e ulivi oggi c’é solo la nuda roccia. E sicuramente, l’autostrada, gli acquedotti “Alcantara e Fiumefreddo”, che hanno tagliato in più punti questa vallata, non hanno alleviato il dissesto. In conclusione lancio un appello a chi deve accertare la verità. Oggi è necessario che le responsabilità invece di addossarle sempre verso il basso sui più deboli, forse è arrivata l’ora di iniziare a guardare anche verso l’alto. Giuseppe Lombardo – Consigliere provinciale