Roccalumera – “Sono vivo per miracolo. Quando la montagna di terra, fango e detriti si è abbattuta su Scaletta, io da poco con la mia utilitaria ero entro nel paese. Venivo da Messina. Cinque, sei macchine dietro di me c’era l’auto di Roberto Carullo, ex presidente del consiglio di Forza d’Agrò, che marciava regolarmente”. Chi parla è Tino Pagliaro, 30 anni di S.Teresa di Riva, che si è salvato dal disastro che si è abbattuto su Scaletta. Veniva da Messina, ma essendo l’autostrada chiusa per frane, è stato dirottato sulla Statale 114. A Scaletta si è imbattuto nel finimondo, ma è riuscito a salvarsi. Vediamo come: “Appena ho visto che un fiume di terra e di fango stava per travolgere ogni cosa, sono uscito tempestivamente dalla macchina e mi sono buttato sui binari, unica strada percorribile. Camminando al buio e sotto la pioggia, con lampi e tuoni che mi battevano sulle spalle, ho raggiunto una casa. E qui devo ringraziare la proprietaria, la signora Bellomo, che mi ha accolto, mi ha soccorso e mi ha dato da bere. Non lo dimenticherò”. Tino Pagliaro si ferma un po’, prende respiro e poi continua: “Ho ringraziato la signora e sono uscito, sebbene lei non lo volesse. Ho notato dei carabinieri ed ho chiesto loro dove potevo passare la notte e loro mi hanno indicato un convento, dalle suore. Tutto inzuppato sono andato lì ed ho trovato altre duecentocinquanta persone che si stavano organizzando per trascorrere la notte. Non ho dormito. Il mattino dopo sono andato a cercare la macchina di Carullo ed ho visto i vigili del fuoco di Reggio Calabria che stavano aprendo l’auto completamente coperta da fango, detriti e due robusti alberi. Scenario impressionante”.