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ROCCALUMERA:CAOS IN CONSIGLIO,RIFLESSIONE DI BONARRIGO

Roccalumera – Pubblichiamo una riflessione di Giovanni Bonarrigo, a proposito delle varie schermaglie tra maggioranza ed opposizione nelle sedute del civico consesso: “Chissà quanti lettori di questo sito hanno (fin oggi), preso sul serio i dibattiti fra maggioranza ed opposizione nei vari Consigli Comunali del comune di Roccalumera. Ovviamente, non starò quì a (ri)scendere nel merito del loro contenuto. Vi stancherei oltremodo. Io, infatti punto (ancora una volta), direttamente al perchè di tutto questo. Perchè? Perchè c’è gente che passa le giornate ad inviare lettere anche alla Procura della Repubblica, a denunciare. Gente che spende il proprio tempo a scartabellare fra documenti pubblici, cercando quella virgola che non c’è o quella parola che non ci dovrebbe essere, piuttosto che… andare a lavorare? Piuttosto che fare realmente gli interessi del proprio paese, (del proprio piccolo paese), organizzando il futuro nell’interesse di tutti i concittadini, e nel contempo adoperandosi affinchè i problemi, (se problemi esistono), vengano di comune accordo amministrativo, risolti. La nostra è una terra che vanta una storia gloriosa e personaggi di grande valore, ma che riporta in se anche gravi ferite. Nella storia presente, tutti vorremmo valorizzare personaggi degni del nostro più glorioso passato, qualora esistessero. Invece, senza doverli nemmeno cercare, ecco che spuntano come funghi dopo un forte acquazzone, uminìcchi, ruffiani, quaquaraquà, e non mai uomini veri, fossero anche mezzi uomini… ci accontenteremmo. I veri uomini, si sacrificano e lottano per grandi ideali. I quaquaraquà, sparlano e pugnalano alle spalle e se scoperti negano anche l’evidenza. I veri uomini fanno, anche commettendo degli errori, ma fanno. I quaquaraquà, distruggono quello che fanno gli uomini. Ai quaquaraquà non manca la malizia per denigrare e neanche sono tanto imbecilli da non sapere che al posto dei veri uomini (di fronte a problemi tanto seri), loro si sarebbero sparati in testa. I veri uomini accettano la sfida e rimangono lì… se possibile, a lottare fino alla fine. Mentre, l’unica preoccupazione dei quaquaraquà… è come mai essi resistano di fronte ad una tale tempesta? La nostra è una terra che difficilmente guarirà dalle ferite dell’ignoranza e del pregiudizio, anche oggi che le nuove generazioni guardano all’Europa, perchè è insozzata di nani che masticano i polpacci di Sansone, mentre Sansone è cieco ed ha i capelli ancora troppo corti. La nostra è una terra insozzata di ripicche, di dispettucci da donnecciuole, la nostra è una terra di cui Sciascia scrisse: "eternamente assonnata". Eppure, sembra un uomo! E’ un uomo? Giovanni Bonarrigo

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