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sabato, Novembre 23, 2024
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FURCI, INTERVISTA A MARIO BALLETTA

Furci Siculo – Ad un paio di mesi dall’esito delle ultime amministrative, che ha visto il dottor Parisi diventare sindaco del piccolo comune rivierasco, un aspetto ha carpito la nostra attenzione: l’atteggiamento del candidato a sindaco, uscito sconfitto per una manciata di voti, dottor Mario Balletta. Per cercare di capire se il silenzio di questi mesi rappresenta una definitiva uscita dalla scena politica del dott. Balletta o semplicemente una fase di riposo, siamo andati ad intervistarlo.

– Subito dopo l’esito delle ultime amministrative evidente è stato un suo atteggiamento di allontanamento dalla vita politica attiva. Perché questa scelta?

“Anzitutto perché è stata una campagna elettorale rivolta molto sul personale, mirante a denigrare l’uomo, la persona e trascurando invece il programma; secondo perché ritengo che il gruppo nuovo che si è costituito debba fare un’esperienza autonoma così da dare ai cittadini la possibilità di capire se quello costituitosi può essere il gruppo che un domani andrà ad amministrare il paese; terzo perché è giusto che ci si faccia un po’ da parte anche per poter riflettere io stesso sulla tipologia di impegno politico che nel futuro andrò a portare avanti. Fermo restando comunque che quando i ragazzi, in qualsiasi momento, avranno bisogno di me io sarò sempre disponibile a discutere con loro ed a progettare insieme. Per il paese io sono sempre a disposizione! Gli elettori hanno fatto la loro scelta, ora non posso far altro che vedere dove questa scelta porterà, cosa, al di là delle parole e dei propositi, riusciranno a concretizzare”.

– Lei ha una lunga esperienza politica alle spalle. Come valuta i primi mesi di gestione dell’attuale amministrazione?

“Assolutamente negativo. Stanno cercando di arrabattare la normale amministrazione solo sul lungomare e sulla SS114. Furci è un paese che si sviluppa verso l’interno, fino a Grotte, Calcare e Artale; buona percentuale della popolazione si trova al di sopra del ponte dell’autostrada e tutta questa zona è completamente abbandonata a se stessa. Che io sappia ad oggi non è stata fatta nessuna programmazione ufficiale, nessuna dichiarazione ufficiale di ciò che si vuole fare né che cosa si vuole proporre per il paese. Se dovessi tornare indietro mi viene in mente ciò che hanno detto in campagna elettorale e cioè cose assurde e tecnicamente non fattibili come la questione della viabilità: la strada che a loro avviso dovrebbe passare dalla Madonna delle Grazie, davanti alle scuole; da questa strada dovrebbero passare i mezzi pesanti. Oltrepassate le scuole i mezzi pesanti dovrebbero scendere dalla Via Cesare Battisti e arrivare fino al ponte di collegamento che abbiamo fatto noi. Ma dove ci sono gli spazi? In alcuni tratti con difficoltà riescono a passare due macchine! Altra stravaganza che ho sentito riguardava la creazione di un parcheggio multi-piano dinanzi alla villa comunale; ma dov’è questo spazio e chi lo dovrebbe finanziare? Tante altre invece sono le problematiche del paese che andrebbero affrontate; le attività produttive, la sistemazione delle strade, la viabilità”.

– Lei è un “furcese d’adozione”. Dopo tanti anni trascorsi in Sicilia e dopo il lungo percorso politico che l’ha interessata, cosa rappresentano per lei oggi la politica ed il paese di Furci?

“Io la politica l’ho sempre intesa, e tutt’ora la intendo, come servizio per la gente. L’ho sempre svolta ed applicata in questi termini; 24 ore su 24 a servizio della gente e la gente questo lo sa. Furci è invece il paese in cui io mi sono sistemato; sono arrivato in Sicilia all’età di 19 anni e dopo essermi laureato ho costruito la mia famiglia ed il mio futuro qui. Io vedo Furci come la mia casa ed è per questo che negli anni ho portato avanti in modo costante un impegno di cittadinanza attiva; la politica intesa quindi come strumento per migliorare il paese al quale sono legato, il paese nel quale ho posto le basi del mio domani: Furci!”

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