Nelle prime ore di oggi, a Messina, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale in collaborazione le dipendenti Compagnie ed il supporto del Nucleo Elicotteri di Catania e delle unità cinofile di Nicolosi, hanno dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 23 soggetti di spicco della criminalità messinese ritenuti responsabili, a vario titolo e con ruoli diversi, del reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, mentre, solo alcuni, di detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo. Il blitz dell’Arma è scattato nel cuore della notte, con l’impiego di 150 Carabinieri che si sono presentati simultaneamente nelle abitazioni degli arrestati. Le indagini in argomento hanno avuto inizio nel 2006, con l’obiettivo di acclarare le responsabilità del meccanico messinese RUGGERI Francesco, atteso che nel corso dei servizi preventivi di controllo del territorio era stato accertato che la sua officina, ubicata in località Canneto di Mili Marina, era meta di soggetti dediti all’assunzione di sostanze stupefacenti. Peraltro il RUGGERI era già stato denunciato in passato per violazione della legge sugli stupefacenti. L’attività investigativa consentiva di accertare che il RUGGERI era dedito allo spaccio al minuto di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e marijuana utilizzando la propria officina meccanica (da cui la denominazione “OFFICINA” attribuita all’indagine), ovvero l’area prossima alla propria abitazione. Le progressioni investigative, inoltre, permettevano di accertare l’esistenza di una struttura plurisoggettiva, operante soprattutto nella zona meridionale del capoluogo, dedita con carattere di continuità al traffico di sostanze stupefacenti, di cui il RUGGERI era l’elemento apicale. Nello stesso contesto investigativo veniva altresì individuato un secondo gruppo delinquenziale con a capo BURRASCANO Massimo, soggetto con specifici pregiudizi in materia di stupefacenti. In particolare, questa seconda organizzazione aveva la peculiarità della “conduzione familiare”: al vertice dell’organizzazione vi era, infatti, BURRASCANO Massimo “collaborato” in particolare dalla moglie BONACCORSO Rosanna, nonché dalla madre di quest’ultima, FRISONE Domenica. Una vicenda sintomatica della reciproca assistenza tra gli associati è quella emersa a seguito dell’arresto di BURRASCANO Massimo, avvenuto il 30 settembre 2006. Nella circostanza i sodali si attivarono affinché i pusher consegnassero al fratello Cristian Alessandro il denaro provento dello spaccio, per il sostentamento economico della famiglia dell’arrestato il quale, dall’interno del carcere di Messina Gazzi, continuava comunque ad impartire disposizioni attraverso i colloqui con la moglie. Nel contempo, BURRASCANO Giusy e LOMBARDO Giovanni, rispettivamente sorella e cognato di BURRASCANO Massimo, visto il momento difficile che attraversavano i coniugi BURRASCANO, davano la loro disponibilità a custodire e spacciare lo stupefacente. Nel corso delle indagini è inoltre emerso che alcuni degli indagati avevano la disponibilità di armi. La spregiudicatezza e la pericolosità del gruppo emergeva chiaramente a seguito di una lite intercorsa tra i fratelli BURRASCANO, GIUNTA Giuseppe e CANNAVÒ Giuseppe. I due ultimi, infatti, erano stati ritenuti responsabili di aver appiccato un incendio all’abitazione di Giusy BURRASCANO, innescando la immediata reazione dei citati BURRASCANO. Il litigio degenerava nel tentativo di investimento del GIUNTA Giuseppe da parte di BURRASCANO Massimo e nell’esplosione, da parte del GIUNTA, di un colpo di arma da fuoco in direzione di BURRASCANO Massimo, non colpito dall’aggressore poi disarmato. Nel corso dell’attività investigativa, particolarmente pregnante sotto il profilo probatorio, sono state arrestate due persone ed è stato sottoposto a sequestro oltre mezzo chilo di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Sempre dalle indagini, emergeva il disprezzo e l’avversione degli indagati del gruppo RUGGERI per gli investigatori, anche in relazione ai riscontri da questi via via effettuati. In particolare, gli indagati erano infastiditi dalle frequenti attività di riscontro effettuate a carico degli acquirenti, e si percepiva che avevano intenzione di organizzare atti di ritorsione nei confronti dei militari dell’Arma, progetto questo non portato poi a compimento verosimilmente a causa della costante incisività dell’azione investigativa. Nel corso delle operazioni sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari che hanno permesso di rinvenire una pistola, riproduzione di una semiautomatica modello 92, calibro 8 sprovvista di tappo rosso, quattro cartucce da caccia cal. 20, 18 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish” opportunamente confezionata con carta stagnola e già suddivisa in 21 dosi e quasi quattro trammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”. Le attività di indagine, dirette dal Sost. Proc. Dr. Giuseppe VERZERA della DDA di Messina e l’ordinanza è stata emessa dalla dr.ssa Daria ORLANDO, GIP presso il Tribunale del capoluogo. Ecco il nome degli arrestati: GRUPPO “RUGGERI”: RUGGERI Francesco, di anni 37, CENTORRINO Tommaso, di anni 48, CIOTTO Domenico, di anni 34, DE SALVO Giuseppe, di anni 37, LUCCHESI Aurelio, di anni 40, MASTRONARDO Giuseppe, di anni 36, MUSARRA Salvatore, di anni 25, PANARELLO Giovanni, di anni 26, ARENA Giuseppe, di anni 34, VITA Felice, di anni 27. – GRUPPO “BURRASCANO”: BALLARÒ Francesco, di anni 31, BONACCORSO Rosanna, di anni 34, BURRASCANO Fabio, di anni 23, BURRASCANO Giusy, di anni 23, BURRASCANO Massimo, di anni 36, LOMBARDO Giovanni, di anni 34, DI BLASI Antonino, di anni 22, FRISONE Domenica, di anni 44, GIUNTA Giuseppe, di anni 38, MAGGIORE Rosario, di anni 23, PAPA Giuseppe, di anni 26, TROVATO Pietro, di anni 21, CANNAVÒ Giuseppe, di anni 23.