Faccia a faccia fra Bruno Parisi e Sebastiano Foti. E’ questa la sorpresa natalizia che ci siamo riservati di fare ai nostri lettori: un confronto diretto fra due esponenti politici dotati di una forte tempra; un dialogo fra due “compaesani” che spesso, ma non sempre, mostrano un diverso parametro di valutazione. L’intervista simultanea è avvenuta nella redazione della Gazzetta Jonica, a Roccalumera.
– Zona artigianale, gioia e dolore del paese. Andrebbe ancora potenziata e come?
PARISI: “Nostra intenzione è quella di fare più a monte un ulteriore capannone artigianale anche perché le richieste ci sono. La zona artigianale funziona, è stata fatta tantissimi anni fa dall’amministrazione Ventura, è stata venduta, sono stati venduti anche i lotti. Da quella zona artigianale sono nati debiti di vecchie amministrazioni, perché con gli espropri i proprietari si sono opposti all’esproprio ed il prezzo di espropriazione, che è partito magari da 30mila lire al metro, dopo 20 anni di cause è diventato un debito di un miliardo e mezzo. Là nacquero i principali debiti delle vecchie amministrazioni. Comunque la zona artigianale funziona, è positiva; noi, se la maggioranza consiliare sarà d’accordo, cercheremo di dismettere una zona in cui è stato fatto un centro di raccolta differenziata. Vendendo quei due lotti noi possiamo risanare anche il bilancio che comunque non è peggiore di tanti bilanci di altri paesi”.
FOTI: “La zona artigianale è il fiore all’occhiello di Furci, una zona che ha avuto luci ed ombre; le ombre sono quelle relative al costo della costruzione per una questione dei debiti fuori bilancio ma è un argomento vecchio perché sono stati già pagati 10 anni fa. E’ stata attivata sotto la mia amministrazione perché era ferma; io ho obbligato con un’ordinanza tutti gli artigiani che avevano ottenuto la concessione del capannone a spostarsi lì. Credo che possa essere potenziata perché la domanda c’è. Sono d’accordo col sindaco di dismettere alcuni beni per ricavare dei fondi per dare luce al bilancio”.
– Barche “parcheggiate” sul lungomare nonostante l’ordinanza. Cosa fare?
FOTI: “Si dovrebbe creare un’area recettiva non molto distante dal centro. E’ una questione di costume, di mentalità, che riguarda i nostri pescatori. Gli anziani vorrebbero la loro barca sempre sotto gli occhi e questo non è possibile. Comunque nell’immediato è difficile da risolvere come problema perché le ordinanze si possono fare, si possono fare le multe ma dove le mettono le barche le persone? Non è semplice”!
PARISI: “Preciso che le ordinanze che ho fatto io, di un mese e mezzo fa, oltre al discorso di spostare le barche ho individuato una zona dove il comune, gratuitamente, ospitava le barche per tutto il periodo invernale che è lo spazio che abbiamo nella palestra comunale. Inoltre la ditta che nella zona artigianale costruisce barche disponibile in un solo giorno a 10 euro a portarle là. Ora io vorrei forzare, integrare l’ordinanza, portarle là a mie spese e poi applicare la penale. E’ anche vero comunque che di 200 barche che c’erano 100 se le sono portate a casa loro, barche ne sono rimaste poche quindi forzare l’ordinanza in questo senso mi sembra anche una cosa esagerata”.
– Villa e parco sub urbano. Come vanno gestite?
PARISI: “Quando le vecchie amministrazioni fanno un’opera è obbligo di coloro i quali succedono mantenerle in maniera decorosa. Loro hanno dismesso tutto. Ci vuole la volontà di fare le cose! Certo, loro non faranno un danno all’ente dandolo in gestione ma fanno un danno morale perché significa che io non sono in grado di gestire nulla e noi in appalto a privati a titolo gratuito diamo un bene che è nostro. C’è stata una gara d’appalto, c’è un vincitore per cui io non so come potrò oppormi a questa loro decisione”.
FOTI: “Il comune di Furci è un comune con poco personale addetto a questo settore. Per dare fruibilità a queste strutture abbiamo pensato di darle in gestione a costo zero. Abbiamo regolarmente fatto un bando ad una ditta per la manutenzione, la gestione, la tutela. Non si intravede speculazione; l’unico vantaggio, e c’è scritto nel regolamento, è quello di poter effettuare periodicamente degli stand artigianali. Il comune resta proprietario sia della cavea che del parco suburbano”.
– Un augurio ai suoi concittadini.
FOTI: “L’augurio è quello di veder migliorare il nostro paese, ottenere finanziamenti così da vedere completate le opere che sono state già avviate. Spero che l’attuale clima si svelenisca e venga meno l’atteggiamento di critica per il passato”.
PARISI: “L’augurio è quello di far tornare Furci ad essere un paese in cui la gente, come tanti anni fa, aveva il piacere di andarci; migliorarne la qualità di vita”.
Le parole in sé, scevre dai toni animosi, fanno intravedere in alcuni momenti lo spiraglio di un confronto. L’augurio della nostra redazione è rivolto ai protagonisti di quest’intervista. Ed è l’augurio di veder sopita ogni forma di animosità lasciando che il ragionamento ed il confronto abbiano la meglio. Solo se si è uniti si riuscirà a dare una sterzata innovativa al paese. Ed è questo che auguriamo a Bruno Parisi e Sebastiano Foti.